Il villaggio olimpico è ancora da finire
In diversi edifici ci sono fili scoperti, bagni intasati e tubature che perdono: la squadra australiana si è spostata in hotel, l'Italia sistemerà gli alloggi per conto suo
Dopo i problemi con le forniture elettriche, con la qualità delle acque nelle sedi delle gare olimpiche in mare e con il ritardo dei lavori delle strutture del parco olimpico, il comitato organizzatore delle Olimpiadi di Rio, che inizieranno il 5 agosto, sta cercando di risolvere in questi giorni alcuni problemi con le palazzine del villaggio olimpico, quelle in cui alloggeranno gli atleti, che hanno iniziato ad arrivare in Brasile da qualche giorno. Gli edifici non sono ancora tutti completati e 19 palazzine su 31 devono ancora passare i controlli sulla sicurezza; la delegazione australiana, tra le prime ad arrivare a Rio, ha deciso di ricollocare i propri atleti in alcuni alberghi della città, dopo che nei palazzi assegnati a loro erano stati trovati fili scoperti nelle camere e nei corridoi, bagni intasati, piccoli allagamenti e tubature che perdevano.
Il villaggio olimpico di Rio, il cui progetto è noto anche con il nome Ilha Pura, è costato quasi un miliardo di dollari ed è stato realizzato da due grosse società brasiliane, la Carvalho Hosken e l’Odebrecht. Inizialmente, le due società avevano previsto di recuperare i soldi investiti vendendo gli appartamenti una volta terminati i giochi. A causa della crisi del mercato immobiliare brasiliano però, fino ad ora sono stati venduti solo 240 dei 3.604 appartamenti e i giornali brasiliani ritengono che questo abbia causato un problema di liquidità alle due società, che quindi potrebbero aver deciso di tagliare le spese durante la parte finale dei lavori.
Il Brasile, che ospiterà le prime Olimpiadi organizzate da un paese sudamericano, si trova nel mezzo di un periodo di grave recessione e di forte instabilità politica. La presidente Dilma Rousseff è stata sospesa in attesa della fine del suo processo per impeachment e il mese scorso lo stato di Rio non ha rispettato la scadenza per ripagare i suoi debiti e ha posticipato il pagamento degli stipendi nel settore pubblico dopo il forte calo del prezzo del petrolio, una delle sue principali fonti di entrate. I lavori di almeno sei aziende che avevano ottenuto commesse per la realizzazione di progetti e infrastrutture per le Olimpiadi, inoltre, sono stati bloccati dopo che le società sono state accusate di aver pagato tangenti per aggiudicarsi delle commesse pubbliche profittevoli. Fra queste c’è anche la Odebrecht, il cui presidente Marcelo Odebrecht a marzo è stato condannato a 19 anni di carcere per corruzione.
Il portavoce della squadra australiana ha detto che per ora la situazione dell’edificio 23, quello assegnato all’Australia, non è sicura ma spera di rientrare nel villaggio olimpico entro giovedì. Il primo gruppo di atleti australiani entrati nell’edificio ha dovuto testare il funzionamento dell’impianto idraulico dell’edificio tirando lo sciacquone dei water e aprendo i rubinetti nello stesso momento, cosa che ha causato la fuoriuscita di acqua dalle pareti e dal soffitto di alcune stanze. Anche gli atleti di Regno Unito, Olanda e Nuova Zelanda hanno avuto simili problemi nei loro alloggi. Al momento, nel villaggio olimpico sono arrivati solo il dieci per cento degli atleti che dovranno raggiungere Rio de Janeiro per l’inizio delle Olimpiadi. Gli organizzatori e il governo dello stato di Rio hanno dichiarato che tutte le strutture verranno completate entro l’inizio dei giochi.
Il Capo Missione del Coni, Carlo Mornati, che è arrivato a Rio la scorsa settimana, in un’intervista alla Gazzetta dello Sport ha spiegato che anche nella palazzina dove alloggeranno gli atleti italiani ci sono diversi problemi, e che il CONI – come altri comitati olimpici nazionali – ha appaltato indipendentemente dei lavori per la loro sistemazione: “Tra le zone incomplete del Villaggio Olimpico di Rio ci sono anche alcuni appartamenti della palazzina 20, quella destinata all’Italia, che da alcuni giorni vedono al lavoro squadre di operai, elettricisti, idraulici e muratori. Lavori appaltati con urgenza dal Coni in loco per far sì che le condizioni di alloggio degli atleti azzurri possano essere messe al più presto nella normalità”.