LVMH ha venduto Donna Karan
Al gruppo di abbigliamento americano G-III per quasi 600 milioni di euro, dopo mesi di risultati deludenti
Il gruppo del lusso francese LVMH ha detto che venderà la casa di moda Donna Karan International – fondata nel 1984 dalla stilista statunitense Donna Karan insieme al marito Mark Karan – al gruppo statunitense G-III Apparel Group per 650 milioni di dollari, circa 590 milioni di euro. L’accordo verrà formalizzato a fine 2016 o inizio 2017. L’azienda comprende la linea principale Donna Karan e DKNY, quella più giovane; inizialmente LVMH aveva intenzione di cedere soltanto la prima linea dopo che un anno fa la fondatrice si era dimessa da direttrice creativa, ma ha poi ceduto anche DKNY visti sette mesi di «risultanti deludenti» dei nuovi direttori creativi, Maxwell Osborne e Dao-Yi Chow. G-III, fondato nel 1956, gestisce aziende di abbigliamento ed è il principale rivenditore di importanti marchi come Calvin Klein, Tommy Hilfiger, Karl Lagerfeld e Levi’s. LVMH è invece una delle più importanti holding del lusso, e possiede marchi come Louis Vuitton, Fendi, Dior, Emilio Pucci, Givenchy, Loro Piana e Bulgari.
Donna Karan lavorò come stilista per l’americana Anne Klein fino al 1984, quando fondò il suo marchio. È famosa soprattutto per aver modernizzato l’abbigliamento da ufficio femminile degli anni Ottanta e Novanta, e per la filosofia dei “sette capi essenziali“, cioè l’idea che bastassero pochi capi base abbinati accuratamente per vestirsi adeguatamente in ogni occasione. Il concetto fu alla base della prima collezione per il suo marchio personale: in passerella comparvero modelle vestite in body e calze nere, che indossavano via via i capi rimanenti: una gonna, pantaloni ampi, una giacca su misura, una camicia bianca e un maglione in cashmere. Da allora Karan – che insieme a Calvin Klein e Michael Kors è una delle rappresentanti più importanti della moda americana degli anni Ottanta – è nota anche come “The Queen of Seventh Avenue” (la regina della Settima strada).
Karan ha continuato a disegnare abiti che rispondevano alle esigenze pratiche delle donne, senza troppi fronzoli e stravaganze. Negli ultimi anni Donna Karan, molto apprezzata tra le altre da Hillary Clinton e Michelle Obama, è entrata in crisi, anche per l’imporsi di un abbigliamento più informale sul posto di lavoro. Donna Karan è rimasta amministratore delegato dell’azienda fino al 1997, nel 2001 l’ha venduta a LVMH per 643 milioni di dollari; dall’anno successivo si è occupata sempre meno anche della direzione creativa, fino a dimettersi del tutto nel 2015.