L’economia spagnola va meglio del previsto, nonostante tutto
Quest'anno crescerà più del previsto, anche se da mesi ormai il paese è senza un governo
di Maria Tadeo – Bloomberg
Domenica 24 luglio, il ministro provvisorio dell’Economia della Spagna Luis de Guindos ha detto che l’economia del paese crescerà più velocemente di quanto previsto in precedenza, nonostante le difficoltà del primo ministro Mariano Rajoy a formare un nuovo governo e porre fine a sette mesi di stallo politico nel paese, seguito a due elezioni che non hanno dato a nessun partito una chiara maggioranza. Dal G-20 di Chengdu, in Cina, De Guindos ha detto che quest’anno l’economia spagnola crescerà del 2,9 per cento, più del 2,7 per cento precedentemente previsto. Nel 2015, l’economia spagnola è cresciuta del 3,2 per cento – il tasso più alto in otto anni – beneficiando degli stimoli monetari, della domanda crescente delle famiglie, della maggiore creazione dei posti di lavoro e del calo del prezzo del petrolio.
La revisione delle stime sull’economia spagnola arrivano mentre il 61enne Rajoy, che alle ultime elezioni del 26 giugno – le seconde in sei mesi in Spagna – ha migliorato il suo risultato rispetto al voto di dicembre, non ha il sostegno necessario in Parlamento per diventare primo ministro e formare quindi un governo. Re Filippo VI dovrebbe iniziare questa settimana i colloqui con i leader politici spagnoli con l’obiettivo di individuare un candidato in grado di mettere insieme una maggioranza.
Nel frattempo, la Spagna è in attesa di capire se diventerà il primo stato membro dell’Unione Europea a essere sanzionato per aver violato i limiti di spesa. Secondo le autorità di Bruxelles, la Spagna non ha preso misure sufficienti per limitare il proprio deficit di bilancio, che l’anno scorso è arrivato al 5,1 per cento del PIL, a fronte di un obiettivo del 4,2 per cento. Domenica, Guindos ha ribadito che la Spagna è contraria alla sanzione economica. Il 29 luglio l’ufficio spagnolo di statistica dovrebbe presentare una stima preliminare del PIL per il secondo trimestre, mentre per il 28 luglio sono attesi i dati sull’occupazione.
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