L’attentatore di Monaco progettava la strage da un anno
Secondo la polizia tedesca, David Ali Sonboly si era documentato sulla strage di Utøya e aveva visitato una città tedesca in cui nel 2009 un ragazzo uccise 15 persone
La polizia tedesca ha diffuso nuovi dettagli sul ragazzo tedesco che ha compiuto la strage di Monaco di Baviera del 22 luglio, durante la quale sono state uccise 9 persone. La notizia più importante è che il ragazzo – che la polizia ha identificato solo come David S. e che secondo i giornali tedeschi si chiamava David Ali Sonboly – stava programmando la sparatoria da circa un anno. Nel 2015 inoltre Sonboly era stato ricoverato per due mesi in una clinica psichiatrica, e da allora era in terapia. Thomas Steinkraus-Koch, portavoce del procuratore di Monaco, ha aggiunto che la procura non ha trovato prove di motivazioni politiche.
Sonboly aveva 18 anni ed era un ragazzo tedesco di origine iraniana. Venerdì ha ucciso nove persone e ne ha ferite 35 sparando contro la gente che si trovava nel centro commerciale Olympia, e poi si è suicidato. L’arma usata da Sonboly era una pistola Glock con il numero di serie cancellato: di recente la polizia ha scoperto che Sonboly – che non aveva il porto d’armi – l’aveva acquistata illegalmente su Internet. Robert Heimberger, capo della polizia criminale bavarese, ha aggiunto che l’anno scorso Sonboly era andato a vedere la cittadina di Winnenden, vicina a Stoccarda, dove l’11 marzo 2009 un 17enne di nome Tim Kretschmer uccise 15 persone e ne ferì 11 a colpi di pistola nella sua ex scuola, prima di suicidarsi. Durante la visita a Winnenden Sonboly scattò delle fotografie trovate dalla polizia.
Il giorno dopo l’attacco, perquisendo l’appartamento in cui Sonboly viveva con i genitori, la polizia aveva trovato articoli di giornali e un libro che mostrano l’interesse del ragazzo per i “mass shooting” negli Stati Uniti e la strage di Utøya compiuta dal norvegese Anders Breivik. Il libro trovato dalla polizia si intitola Amok im Kopf: Warum Schüler töten, che significa “La follia omicida in testa: perché gli studenti uccidono”. La polizia ha dedotto che l’attacco sia stato programmato per il 22 luglio proprio perché era il quinto anniversario della strage di Utøya.
La procura di Monaco ha detto che le persone uccise e ferite da Sonboly, tra cui sette adolescenti e un uomo di 20 anni, non erano suoi conoscenti. Ha poi aggiunto che Sonboly giocava spesso a videogiochi in cui il giocatore deve sparare a una serie di nemici, tra cui Counter-Strike: Source. Non è stato trovato alcun legame invece tra Sonboly e lo Stato Islamico, come alcuni giornali avevano suggerito nelle prime ore dopo l’attacco. Come ha fatto notare la giornalista del New York Times ed esperta di terrorismo Rukmini Callimachi, diversi account di social network legati allo Stato Islamico hanno elogiato la strage di Monaco: ma questo non significa che il gruppo terroristico lo abbia rivendicato.
8. Some of those accounts cheered #Munich. But that is not the same as ISIS claiming credit.
— Rukmini Callimachi (@rcallimachi) July 24, 2016