Le manifestazioni contro Trump a Cleveland
Dove oggi, alla Quicken Loans Arena, comincerà la convention del Partito Repubblicano
Oggi alla Quicken Loans Arena di Cleveland, Stati Uniti, comincerà la convention del Partito Repubblicano che formalmente indicherà Donald Trump come candidato alle presidenziali del prossimo novembre.
Da qualche giorno in città ci sono manifestazioni di protesta contro Trump e sono settimane che la libertà di movimento dei manifestanti è oggetto di negoziazione con le autorità locali, che intendono concentrare le proteste in alcuni luoghi ben precisi e delimitati. L’edificio dove si svolgerà l’evento è stato completamente isolato dietro cancelli alti due metri e mezzo, alcuni blocchi di cemento e grandi mezzi sono stati parcheggiati per proteggere gli accessi, diverse strade sono state chiuse e la polizia è molto presente.
Nei quartieri più poveri della città sono state aperte delle bancarelle improvvisate dove si vendono magliette sulle quali sono stampati gli slogan “Hands up Don’t Shoot” (“mani in alto, non sparare”) e “Black Lives Matter”, nome del movimento contro le violenze della polizia sugli afroamericani. Domenica una manifestazione chiamata “Circle the City with Love” è stata organizzata da alcune associazioni religiose e vi hanno partecipato circa 300 persone che si sono ritrovate vicino al fiume Cuyahoga tenendosi in silenzio per la mano. Nelle ultime ore, un’altra protesta contro il razzismo, l’islamofobia, gli attacchi contro gli immigrati e le minoranze sessuali ha riunito senza incidenti un centinaio di persone. Altre 200 persone hanno marciato verso il centro della città, fermando il traffico e gridando slogan per una maggiore giustizia e contro la polizia. Mentre si avvicinavano alla Quicken Loans Arena hanno gridato e protestato contro Trump e sono stati fermati dagli agenti. Il New York Times scrive anche che ci sono stati degli arresti.
Domenica 17 luglio, infine, ma su una proprietà privata in modo che la polizia non potesse interrompere la performance, Spencer Tunick – fotografo statunitense specializzato nella fotografia artistica e collettiva di persone nude – ha fatto posare 100 donne nude con in mano solo degli specchi «contro la retorica repressiva di molti nel Partito Repubblicano nei confronti delle donne e delle minoranze».