Alfano vuole “creare un nuovo modello di imam”
Un "imam italiano" che si è formato "alla cultura italiana" e che è "consapevole delle nostre regole giuridiche", per gestire il rischio della radicalizzazione nelle moschee
Libero ha pubblicato oggi una lunga intervista con Angelino Alfano, ministro dell’Interno del governo Renzi. Alfano ha parlato delle cose fatte fino ad ora, dei problemi all’interno del suo partito (il Nuovo Centro Destra), dei suoi rapporti con Silvio Berlusconi, di immigrazione e terrorismo spiegando ad esempio che dopo la strage di Nizza del 14 luglio ha inviato a prefetti e questori una circolare in cui invita tutti gli agenti «a portare l’arma di ordinanza anche fuori dagli incarichi specifici e dall’orario di servizio».
Quando gli è stato chiesto in che modo intenda gestire il rischio che alcuni musulmani in Italia si radicalizzino, Alfano ha risposto:
«Stiamo lavorando per creare un nuovo modello di imam, che possiamo definire un “imam italiano”. Nelle moschee vogliamo che a predicare siano imam formatisi alla cultura italiana e consapevoli delle nostre regole giuridiche, così che le guide islamiche abbiano una formazione culturale italiana, mentre adesso si sono tutte formate al di là del Mediterraneo e quindi hanno valori diversi dai nostri e talvolta inclinazioni radicali»
E ancora:
Un po’ come i preti?
«L’immagine non è sbagliata, fatte salve le differenze fra religioni e il differente rapporto con lo Stato italiano».È un’operazione culturale potente: cosa le fa pensare che gli islamici accetteranno gli imam italiani?
«Abbiamo istituito il Consiglio per i rapporti con l’Islam di cui fanno parte cittadini italiani esperti della materia, che ha formulato proposte, sottoposte ai leader delle comunità e delle associazioni islamiche che abbiamo incontrato al Viminale. L’obiettivo è quello di scrivere una serie di regole condivise che diano vita a un modello italiano su tutti questi temi».