Portinerie romane
Un progetto in bianco e nero mostra cosa ci accoglie negli edifici e nelle palazzine dei quartieri residenziali della capitale, da Parioli a Prati
Portinerie è un progetto di Giulia Carioti e Tommaso Sacconi nato più di un anno fa e ancora in corso, dedicato alle portinerie romane e alle loro strutture architettoniche. Finora hanno raccolto 30 fotografie, scattate soprattutto in palazzi ed edifici di zone residenziali – Parioli, Nomentano, Trieste-Salario, Prati-Trionfale – e nelle cosiddette “palazzine d’autore”, cioè quelle costruite tra gli anni Trenta e Settanta in alternativa al villino dell’alta borghesia o alle case popolari (tra gli architetti più importanti a progettarle ci furono Mario Ridolfi, Luigi Moretti e Adalberto Libera).
Sacconi – che ha scattato le foto mentre Carioti si è occupata del lavoro di ricerca – spiega di aver scelto il bianco e nero perché è il modo migliore per «rendere leggibile le forme dell’architettura». Lo scopo del loro progetto è infatti mostrare sia gli elementi comuni e costanti che quelli distintivi delle portinerie: ci sono «piccole aperture, ampie vetrate, architetture costruite come acquari umani, semplici tavoli o banchi a semicerchio simili a cabine di comando», ma tutte sono luoghi di passaggio, sospesi tra casa e città. Carioti e Sacconi hanno anche ritratto alcuni portieri e raccolto un po’ di racconti e storie sui palazzi dove lavorano, che stanno pensando di utilizzare per un nuovo progetto.
Giulia Carioti è nata nel 1985 a Roma, dove vive e lavora come illustratrice. Tommaso Sacconi è nato a Roma nel 1984, ma vive e lavora a New York come fotografo e operatore camera. Entrambi sono laureati in architettura.