Sono passati dieci anni da QUELLA PARTITA
All'Olympiastadion di Berlino l'Italia vinse la sua quarta Coppa del Mondo, battendo ai rigori la Francia: e giù lacrime
Il 9 luglio del 2006, esattamente dieci anni fa, all’Olympiastadion di Berlino, la nazionale italiana di calcio diventò campione del mondo per la quarta volta battendo in finale la Francia ai calci di rigore. Nei tempi regolamentari la partita era finita 1 a 1: Zinedine Zidane aveva segnato per la Francia, su rigore, dopo 7 minuti — tra l’altro tirando un “cucchiaio” — e circa dieci minuti dopo l’allora difensore dell’Inter Marco Materazzi aveva pareggiato con un colpo di testa. Sia i tempi regolamentari che i supplementari finirono 1 a 1, e ai rigori l’Italia vinse grazie all’errore di David Trezeguet, che calciò la palla sulla traversa. Il rigore decisivo per la vittoria dell’Italia fu tirato da Fabio Grosso, che diventò un po’ inaspettatamente il simbolo di quel Mondiale vinto, soprattutto per il gol segnato al 119esimo minuto del secondo tempo supplementare della semifinale contro la Germania. Oltre che, naturalmente, per la vittoria dell’Italia, la partita è ricordata per la testata che Zidane diede a Materazzi nel secondo tempo supplementare. Il capitano della Francia fu espulso e quella fu l’ultima partita di calcio della sua carriera. Ma quella non fu l’unica storia particolare di quella serata.
Per arrivare fino alla finale, la Francia ebbe un percorso più difficile dell’Italia. Dovette incontrare e battere Spagna, Brasile e Portogallo. Gli ottavi di finale, contro la Spagna, li vinse 3 a 1 grazie anche a un gran gol di Zinedine Zidane. Poi eliminò il Brasile vincendo 1 a 0: il gol della vittoria fu segnato al 57esimo minuto da Thierry Henry mentre il brasiliano Roberto Carlos, che avrebbe dovuto marcarlo, rimase inspiegabilmente fermo al limite dell’area di rigore. La semifinale con il Portogallo fu una partita molto bella e probabilmente il Portogallo avrebbe meritato anche di passare il turno, ma vinse la Francia 1 a 0 grazie a un rigore realizzato da Zidane. Nella prima partita della fase a eliminazione diretta, l’Italia eliminò l’Australia con un rigore segnato a partita praticamente finita da Francesco Totti. Poi, nei quarti, vinse 3 a 0 contro l’Ucraina in una partita agevolmente controllata per tutti e novanta i minuti. Ad aumentare il coefficiente di difficoltà del tragitto dell’Italia verso la finale fu la vittoria in semifinale contro i padroni di casa della Germania, in un Westfalen Stadion di Dortmund riempito per la stragrande maggioranza da tifosi tedeschi. Quella partita entrò nella storia della nazionale italiana, e si aggiunse anche a quella della lunga e celebre rivalità calcistica tra Italia e Germania.
Ai tempi fra Italia e Francia c’era una specie di conto in sospeso: in un torneo internazionale si erano incontrate l’ultima volta in un’altra finale, quella dell’Europeo del 2000, quando la Francia riuscì a pareggiare il gol di svantaggio agli ultimi secondi della partita e poi David Trezeguet segnò il golden gol che fece finire la partita. Sei anni dopo, nella finale di Berlino, entrambe arrivarono con le squadre titolari al completo, che praticamente erano sullo stesso piano: due squadre simili, con tanti campioni da entrambe le parti. L’Italia schierò titolari Gianluigi Buffon in porta, Gianluca Zambrotta, Fabio Cannavaro, Marco Materazzi e Fabio Grosso in difesa, Gennaro Gattuso, Andrea Pirlo, Mauro Germán Camoranesi e Simone Perrotta a centrocampo, Francesco Totti e Luca Toni in attacco. La Francia invece aveva in porta Fabien Barthez, in difesa Willy Sagnol, Lilian Thuram, William Gallas e Éric Abidal, a centrocampo Patrick Vieira, Claude Makélélé, Franck Ribéry, Zinédine Zidane e Florent Malouda e in attacco Thierry Henry.
Quella del 2006 fu un’edizione dei Mondiali piena di gran bei gol. Fra le migliori reti realizzate ci furono anche quelle di due italiani: Fabio Grosso, contro la Germania, e Gianluca Zambrotta contro l’Ucraina. I più belli furono quelli segnati dall’inglese Joe Cole contro la Svezia e da Maxi Rodriguez dell’Argentina al 98esimo minuto dell’ottavo di finale contro il Messico.
Pochi giorni fa l’arbitro argentino Horacio Elizondo, che diresse la finale di Berlino, ha raccontato al sito della FIFA cosa pensò e come si comportò dopo la testata di Zidane a Materazzi.
“Ero lontano da loro due [Materazzi e Zidane]. Fermai il gioco e andai nel punto in cui Materazzi era disteso a terra. Chiesi via microfono ai miei assistenti se qualcuno avesse visto qualcosa ma nessuno rispose. A quel punto arrivò Luis Medina Cantalejo, quarto uomo, che mi disse: “Violenta testata del numero dieci bianco sul 23 azzurro. Non ci crederai mai”.
Dopo i gol di Zidane e Materazzi nei tempi regolamentari e l’espulsione di Zidane nei tempi supplementari, la partita proseguì ai rigori: per la Francia segnarono Wiltord, Abidal e Sagnol e l’unico errore fu commesso da Trezeguet. Per l’Italia invece segnarono tutti e cinque i rigoristi, e cioè Pirlo, Materazzi, De Rossi, Del Piero e Grosso. Fu il quarto e ultimo Mondiale vinto dall’Italia.
(PATRIK STOLLARZ/AFP/Getty Images)