Il difficilissimo test per la cittadinanza danese
È stato introdotto dal governo di centrodestra per sostituirne uno più semplice: lo passa meno di una persona su tre
In Danimarca, un paese con leggi molto rigide in materia di immigrazione, è stato introdotto un nuovo test che deve superare chi vuole ottenere la cittadinanza danese. Il nuovo test ne ha sostituito uno che era ritenuto più facile e la cosa è stata criticata perché ritenuta una scorretta mossa del governo di centrodestra del primo ministro Lars Løkke Rasmussen per rendere più difficile la vita agli immigrati. Da quando Rasmussen è stato eletto circa un anno fa, la Danimarca ha approvato diverse leggi per scoraggiare i migranti ad arrivare nel paese – la più discussa è stata approvata a gennaio e prevede, tra le altre cose, la possibilità di confiscare beni e gioielli ai migranti – e il nuovo test sembra avere lo stesso scopo: ha domande parecchio difficili e da quando è stato adottato a inizio giugno più di due terzi di quelli che l’hanno fatto sono stati bocciati.
Il test è disponibile online (c’è quel piccolo problema che è in danese): è fatto da 40 domande a risposta multipla e per passarlo bisogna rispondere correttamente almeno all’80 per cento delle domande. Le domande riguardano cose diverse come il funzionamento del governo locale, la storia vichinga o il cinema danese. Alcune delle domande sono: Quale ristorante danese ha guadagnato la terza stella Michelin nel febbraio 2016? Quanti “comuni” ci sono in Danimarca? In quale costellazione l’astronomo danese Tycho Brahe scoprì una stella nel Sedicesimo secolo? (Risposte: il Geranium di Copenhagen; 98; Cassiopea).
Jakob Nielsen, direttore di Politiken – un giornale danese di solito critico nei confronti di Rasmussen – ha spiegato al New York Times che il test è particolarmente difficile anche perché le risposte tra cui scegliere sono quasi sempre tutte plausibili, a trabocchetto. Nella domanda che chiede quando è nato e morto il compositore danese Carl Nielsen le possibili risposte sono: dal 1865 al 1931; dal 1870 al 1940; dal 1892 al 1965 (quella giusta è la prima). A giungo DR, la radiotelevisione danese di stato, ha chiesto all’attore danese Morten Grunwald – uno degli attori del film danese Olsen Gang – di rispondere a una domanda del test di cittadinanza che riguarda proprio Olsen Gang e chiede quando è stato presentato: nel 1968, nel 1970 o nel 1971? Grunwald non ha saputo rispondere.
Inger Stojberg, ministro danese per l’Integrazione, ha detto che il 68,8 per cento delle 2.400 persone che hanno fatto il test a giugno non l’hanno superato ma ha spiegato a Politiken che essere danesi è qualcosa di «davvero speciale» e che «la cittadinanza è qualcosa che va guadagnato». «In troppi non si sono preparati nel modo giusto», ha detto Stojberg. A tutti quelli che hanno fatto il test è stato consegnato del materiale utile per prepararsi all’esame.
Il nuovo test ha sostituito quello introdotto nel 2014 dal governo di centrosinistra Helle Thorning-Schmidt, che era in carica dal 2011. Per superare quel test – le cui domande erano considerate più semplici – bastava dare il 73 per cento delle risposte corrette. Diventare cittadino danese era comunque già difficile, a prescindere dal nuovo test: bisognava e bisogna ancora superare un test orale e scritto di danese – una lingua ritenuta piuttosto difficile da imparare – e dimostrare di essere stati in grado di sostenersi finanziariamente per almeno 4 anni e mezzo dei 5 anni precedenti a quando si fa l’esame.