Dai retta a Barney
Cioè Barney Panofsky, il memorabile personaggio creato dallo scrittore Mordecai Richler, morto quindici anni fa
«Mai dire la verità. Anche se ti colgono sul fatto, negare, negare sempre. La prima volta che ho detto la verità sono stato accusato di omicidio, la seconda ci ho rimesso la felicità».
È uno dei vari consigli di Barney Panofsky, il memorabile protagonista di La versione di Barney, il più famoso romanzo dello scrittore canadese Mordecai Richler che qualche anno fa fu un caso editoriale in Italia. La principale caratteristica del romanzo, in cui Barney parla in prima persona, è che ha un narratore inaffidabile: per tutta la vita Barney ha mentito, spesso apparendo agli altri una persona peggiore di quella che è, e nel libro, che è un’autobiografia del personaggio ma anche una confessione, continua a farlo nonostante l’intento di dire tutta la verità. C’è poi un’altra ragione per cui Barney è inaffidabile come narratore, ma dirla sarebbe un grosso spoiler per chi non ha letto il libro o visto il film del 2010 con Paul Giamatti e Rosamund Pike.
Una storia molto interessante che riguarda La versione di Barney è quella su come il libro divenne un caso editoriale in Italia: in sostanza fu merito del Foglio. In Italia il romanzo fu pubblicato da Adelphi alla fine del 2000 ed ebbe molto successo nel 2001. All’epoca Richler non era conosciuto come autore in Italia e inizialmente il libro non vendette più di un normale buon romanzo di Adelphi. Poi il romanzo cominciò a girare nella redazione del Foglio: quando lo lesse Giuliano Ferrara, allora direttore del giornale, la redazione decise di fare una campagna di mesi – rubriche, citazioni, interviste, anche due o tre articoli al giorno – per far parlare del romanzo. Il libro arrivò a vendere 300mila copie.
Richler è morto il 3 luglio del 2001, quindici anni fa. Nacque a Montréal, in una famiglia di origine ebraica, nel 1931. I suoi romanzi raccontano le storie di famiglie ebraiche che vivono in Canada e sono caratterizzati da un brillante umorismo cosiddetto “nero”. Richler ha sempre negato che La versione di Barney fosse un libro autobiografico, ma ci sono numerose somiglianze tra la sua vita e quella di Barney (che però non è uno scrittore). Tra gli altri suoi romanzi pubblicati in Italia, tutti da Adelphi, ci sono Solomon Gursky è stato qui, L’apprendistato di Duddy Kravitz e La storia di Mortimer Griffin.