Boris Johnson, meglio sapere chi è
L'ex sindaco di Londra, grande rivale di Cameron, è considerato uno dei vincitori politici di stanotte e il potenziale prossimo primo ministro
Boris Johnson, ex sindaco conservatore di Londra, è stato uno dei più attivi sostenitori del voto a favore dell’uscita del Regno Unito dall’Unione Europea: insieme a Nigel Farage, leader del partito populista e nazionalista UKIP, è considerato uno dei vincitori politici del referendum su “Brexit”. Boris Johnson era stato eletto sindaco di Londra dal 2008 e già l’anno scorso aveva detto che non si sarebbe ricandidato per un terzo mandato. Le elezioni dello scorso maggio erano state vinte da Sadiq Khan, candidato laburista, musulmano di origini pakistane e figlio di un autista di bus. Johnson si era però candidato alle elezioni politiche del maggio 2015, ed era stato eletto con i Conservatori alla Camera dei comuni.
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Johnson – che è un ex giornalista, ed è un personaggio piuttosto eccentrico – è da anni molto critico nei confronti dell’Unione Europea e secondo praticamente tutti gli esperti di politica britannica vuole succedere a David Cameron alla guida del Partito Conservatore. Lo scorso febbraio aveva detto che in vista del referendum di giugno avrebbe fatto campagna a favore dell’opzione “Leave”, quindi contro il capo del suo partito, il primo ministro Cameron, ed era diventato presto il leader dei contrari all’UE insieme al segretario alla Giustizia Michael Gove, a Farage dello UKIP e ai leader di altre piccole formazioni radicali. L’anti-europeismo di Johnson risale almeno al 1989, quando lavorava come corrispondente da Bruxelles per il Daily Telegraph, pubblicando decine di articoli estremamente critici nei confronti della politica europea (in quello stesso periodo si inventò anche molte notizie, come quella della demolizione del palazzo della Commissione Europea).
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Boris Johnson ha 52 anni compiuti da poco. Il suo nome completo è Alexander Boris de Pfeffel Johnson ed è nato a New York da una famiglia britannica (ha la doppia cittadinanza). In un’intervista con David Letterman nel 2012 disse che «tecnicamente» poteva anche «diventare presidente degli Stati Uniti».
Prima di diventare sindaco di Londra, nel 2008, ha fatto il giornalista al Times, al Daily Telegraph come vicedirettore e poi allo Spectator come direttore. È stato eletto al parlamento nel 2001. Tre anni dopo è diventato ministro ombra della Cultura e dal 2005 dell’Istruzione, nel governo ombra di David Cameron. Rispetto a Cameron, però – considerato un politico tradizionale, thatcheriano e che ha fatto tutta la trafila nel partito prima di diventare primo ministro – Johnson è molto diverso: capelli platinati, eccentrico, molto colto, politicamente scorretto, a volte sboccato. Come sindaco di Londra si è fatto conoscere per i suoi comportamenti spezzo bizzarri e sopra le righe.
Durante i suoi mandati da sindaco Johnson ha fatto parlare di sé per la lotta alla criminalità, per alcune dure prese di posizione sull’ordine pubblico (come quella contro l’alcol in metropolitana) e sulla cultura (come la reintroduzione del latino a scuola). Johnson ha ridotto la zona a traffico limitato di Londra (Congestion Zone) e i suoi provvedimenti hanno migliorato il trasporto pubblico. Un’altra sua battaglia è stata aumentare e migliorare il traffico in bicicletta a Londra, che negli ultimi anni è cresciuto sempre di più (lo stesso Johnson va spesso al lavoro in bicicletta). Soprattutto in passato ha espresso giudizi offensivi nei confronti degli omosessuali (“malati”), dell’islam (“religione d’odio”) e del multiculturalismo. Pian piano poi ha ammorbidito le sue posizioni.
Bonus: Ha spesso dichiarato di essere interessato alla storia e alla cultura di Roma e è autore di un saggio intitolato Il sogno di Roma – La lezione dell’antichità per capire l’Europa di oggi, edito in Italia da Garzanti.