Tutto sull’ultimo episodio di “Game of Thrones”
Su IMDb è già il più apprezzato di tutta la serie, ed effettivamente è stato notevole: le cose da sapere, per chi l'ha già visto
Il nono episodio della sesta stagione di Game of Thrones è andato in onda domenica 19 giugno negli Stati Uniti, e in contemporanea in Italia nella notte tra domenica e lunedì, su Sky Atlantic. L’episodio si intitola “Battle of the Bastards”, e si concentra soprattutto sulla battaglia tra gli eserciti di Jon Snow e Ramsay Bolton – i due “bastardi”, appunto – per la conquista di Grande Inverno. L’unica altra linea narrativa portata avanti nell’episodio è quella di Daenerys a Mereen, anche se le vengono dedicati molti meno minuti rispetto a quella di Jon Snow. “Battle of the Bastards” è l’episodio di Game of Thrones che ha ricevuto il punteggio più alto di sempre su IMDb, il popolare sito che aggrega le recensioni degli utenti: 10 stelle su 10, in base ai voti di oltre 50mila persone. Abbiamo raccolto le curiosità più interessanti su com’è stata girata la scena della battaglia, e alcune risposte che è meglio leggere prima del prossimo episodio, che sarà l’ultimo della stagione. Già lo sapete:
Il canale YouTube di Game of Thrones ha condiviso un video di dieci minuti in cui vengono spiegate molte cose su com’è stata girata la battaglia tra Jon Snow e Ramsay. David Benioff, sceneggiatore e produttore della serie, ha spiegato che questa era la prima grande battaglia “a eserciti schierati” di Game of Thrones, diversa per esempio da quella tra i Bruti e gli Estranei ad Aspra Dimora nella quinta stagione, che era «sostanzialmente un massacro». Kit Harington, l’attore che interpreta Jon Snow, ha spiegato che gli sceneggiatori hanno scelto di non raccontare semplicemente la battaglia in generale, ma di seguire Jon Snow.
La scena in cui si vede Jon Snow di spalle mentre i cavalieri dell’esercito di Ramsay gli vengono incontro non è stata realizzata con la computer grafica: «Sono quaranta cavalli che caricano a tutta velocità Kit Harington», ha spiegato Benioff. Harington ha raccontato di essere stato in piedi a fronteggiarli fino all’ultimo, e che è una cosa che fa molta paura. «Un po’ mi secca, perché tutti penseranno che è CGI, ma non è così».
Camilla Naprous, l’addestratrice che lavora alle scene di Game of Thrones con i cavalli, ha detto che è stata la scena più impegnativa di sempre, e che in tutto sono stati usati 80 cavalli. Per simulare le cariche tra i due eserciti, i cavalli sono stati divisi in due gruppi, che poi sono stati fatti galoppare l’uno contro l’altro. Sono stati fermati solo all’ultimo, e lo scontro vero e proprio è stato realizzato al computer. Sono state girate in parte senza CGI anche le scene in cui i cavalli passano molto vicino a Kit Harington: solo lo sfondo è stato aggiunto in post-produzione. In tutto ci sono voluti 25 giorni, 65 comparse e quattro diverse troupe di cameraman per girare la scena della battaglia.
La scena che mostra Jon Snow cavalcare verso Rickon (R.I.P.) è invece stata girata con un attrezzo chiamato “russian arm”, un lungo braccio con una telecamera a un’estremità, e montato sopra una macchina: in questo caso un fuoristrada, visto che il terreno era fangoso.
Le enormi pile di morti, ha spiegato Benioff, sono state ispirate dalle testimonianze su alcune battaglie medievali e della Guerra di secessione americana, secondo le quali i cadaveri venivano ammassati per creare ostacoli ai nemici. Tutti i manichini sono stati vestiti con le uniforme corrette della loro casata, ha spiegato Deborah Riley, production designer della serie, con gli stendardi e gli scudi giusti. Anche i sigilli sui cavalli, ha detto Riley, sono stati sistemati in modo da essere quelli corretti.
Il regista dell’episodio Miguel Sapochnik ha spiegato che la strategia adottata da Ramsay, che fa accerchiare l’esercito di Jon Snow dalla sua fanteria, è ispirata alla battaglia di Canne, combattuta il 2 agosto del 216 a.C. tra i Romani e i Cartaginesi durante la seconda guerra punica. In quella battaglia, raccontata da Polibio e Tito Livio, i Cartaginesi guidati da Annibale sconfissero i Romani, guidati dai consoli Gaio Terenzio Varrone e Lucio Emilio Paolo, accerchiandoli con una rischiosa “manovra a tenaglia”, ai lati con la fanteria e alle spalle con la cavalleria. Morirono oltre 20mila romani, e 10mila vennero fatti prigionieri. La produzione ha deciso di mostrare il blocco di fanti con gli scudi per ragioni di budget: era un buon modo per oscurare gran parte dell’inquadratura, evitando così di dover ricostruire tutti i soldati sullo sfondo con la computer grafica.
Per la scena del confronto finale tra Jon Snow e Ramsay, Sapochnik ha detto che l’unico suggerimento che ha dato a Harington è stato che Jon Snow in quel momento non ha più un lato umano, non prova nessuna empatia. Ci sono volute dieci ore per girare la scena in cui Jon Snow tira i pugni in faccia a Ramsay, dieci ore in cui Harington è rimasto sopra Iwan Rheon, l’attore che interpreta Ramsay. Harington ha detto che un paio di volte ha davvero colpito Rheon con un pugno: «Ma l’ha presa molto bene, è stato molto gentile. Ho dovuto offrirgli una birra, dopo».
Sophie Turner, l’attrice che interpreta Sansa, ha detto che la scena in cui il suo personaggio guarda Ramsay mentre viene sbranato dai suoi cani è la sua preferita di tutta la serie. Gli sceneggiatori Benioff e D.B. Weiss hanno anche fatto uno scherzo a Rheon, dicendogli: «Non è fantastico che Ramsay finisce sul Trono di Spade?». Rheon dice che appena gliel’hanno detto, lui ha chiesto: «Ramsay muore, non è così?».
Anche secondo Art Parkinson Rickon avrebbe dovuto correre a zig zag
La maggior parte delle persone che ha visto l’episodio molto probabilmente ha pensato che a Rickon sarebbe bastato correre a zig zag per evitare di essere ucciso da Ramsay, nella scena in cui corre verso Jon Snow mentre Ramsay gli tira le frecce. Anche Art Parkinson, l’attore che interpreta Rickon, la pensa così: su Twitter ha scritto «È stata una bella corsa #shouldazigzagged (sarei dovuto andare a zig zag)».
Cos’è quella statuetta che trova Ser Davos?
Prima della battaglia di Grande Inverno, Ser Davos trova nella neve una statuetta di legno di un cervo: è quella che nella quinta stagione aveva regalato a Shireen, la figlia di Stannis Baratheon, con la quale aveva un legame molto forte. Shireen era stata bruciata viva dal padre proprio nel luogo dove si accampa l’esercito di Jon Snow, ma Davos non lo sapeva: Lady Melisandre gli aveva solo detto che era morta, senza dirgli come. Ritrovando la statuetta, è probabile che Davos abbia intuito che cosa le sia successo, e che sappia che Melisandre c’entra qualcosa.
Il dialogo tra Daenerys e Yara Greyjoy, spiegato
L’altra protagonista dell’episodio è Daenerys, che è appena tornata a Mereen e l’ha ritrovata assediata dai Padroni. Dopo essersi arrabbiata con Tyrion, che si è fidato dei Padroni e ha stretto con loro un patto poi tradito, fa l’unica cosa che può fare, e quella che tutti aspettavamo da un bel po’: usa i suoi draghi per distruggere la flotta dei Padroni. Ristabilito il controllo su Mereen, arrivano alla città Theon e Yara Greyjoy, che sono scappati dalle Isole di Ferro dopo che il loro zio Euron ha ucciso il loro padre e ha ottenuto il Trono di Sale. Theon e Yara offrono a Daenerys 100 navi e il loro equipaggio, e in cambio le chiedono di aiutarli a fare di Yara la regina delle Isole di Ferro. Dal dialogo si capisce che Daenerys e Yara vanno subito molto d’accordo: hanno entrambe una gran voglia che finalmente sia qualche donna a comandare Westeros, e si scambiano battute sul fatto che i padri di entrambe sono stati pessimi sovrani, e che entrambi sono stati uccisi da degli usurpatori (il padre di Daenerys era Aerys II Targaryen, il re Folle ucciso da Jaime Lannister). Theon e Yara dicono a Daenerys che Euron sta costruendo una flotta di mille navi e che vuole offrirgliela, ma che averla dovrà necessariamente sposare Euron: e Daenerys non ne vuole sapere, di matrimoni politici. Nella scena Yara – che è lesbica, si è scoperto nella puntata scorsa – fa anche una battuta a Daenerys su una possibile relazione tra le due. «Cosa succede se tutti cominciano a pretendere l’indipendenza?», chiede Tyrion a Daenerys. «Non la sta pretendendo, la sta chiedendo. Anche gli altri sono liberi di chiedere.», gli risponde Daenerys, che accetta la proposta di Yara, dicendo che devono impegnarsi a fare del mondo un posto migliore, diversamente da quanto hanno fatto i loro padri.