Giuseppe Sala ha vinto a Milano

Il candidato del centrosinistra ha vinto, non di molto: ha preso il 51 per cento contro il 48 di Stefano Parisi

(ANSA/MOURAD BALTI TOUATI)
(ANSA/MOURAD BALTI TOUATI)

Giuseppe Sala sarà il prossimo sindaco di Milano: il candidato del centrosinistra ha vinto il ballottaggio con Stefano Parisi, il candidato del centrodestra. A scrutinio concluso, Sala ha ottenuto il 51,7 per cento dei voti contro il 48,3 per cento di Parisi. Sala ha annunciato la vittoria ai suoi sostenitori, e ha detto di aver parlato con Parisi che gli ha augurato buon lavoro. Al primo turno Sala aveva ottenuto il 41,69 per cento, Parisi il 40,77 per cento. L’affluenza finale è stata del 51,8 per cento (al primo turno era stata del 55,22 per cento).

Sala, ex amministratore delegato di EXPO, aveva vinto le primarie del centrosinistra dello scorso 7 febbraio. Il centrodestra, composto da Forza Italia, NCD e Lega Nord, aveva appoggiato in modo unitario Parisi, ex manager pubblico ed ex dirigente del comune di Milano. Uno dei punti su cui i commentatori avevano insistito di più in campagna elettorale è stata la somiglianza tra Sala e Parisi, entrambi apparentemente con un percorso professionale simile alle spalle, moderati e provenienti dalla borghesia milanese. In realtà Parisi ha fatto quasi tutta la sua carriera nel settore pubblico e nella politica (negli anni Ottanta, Parisi lavorò spesso come segretario tecnico di vari ministeri socialisti). Sala, invece, ha lavorato soprattutto nel settore privato. Matteo Renzi si era esposto molto a favore di Sala, al contrario che in altre città.

Tra il primo e il secondo turno si è parlato molto della riapertura dei Navigli. Sala proponeva un referendum per consultare i cittadini, mentre per Parisi Milano «non può permettersi questo tipo di investimento». Sala aveva anche anticipato i primi nomi per la sua possibile giunta: Umberto Ambrosoli, Linus (il dj), Emma Bonino come consulente per le relazioni internazionali e Gherardo Colombo a capo di una commissione per la legalità. Parisi aveva detto invece di non voler diffondere i nomi della sua giunta per non «strumentalizzarli» e per mantenere fino al voto la propria autonomia. Il Movimento 5 Stelle (che ha ottenuto poco più del 10 per cento al primo turno) non aveva dato indicazioni di voto, ma il suo candidato aveva espresso una qualche simpatia per Parisi. Il candidato della sinistra Basilio Rizzo e quello dei Radicali, Marco Cappato, avevano detto che avrebbero votato Sala.