Anche martedì ci sono stati scontri a Parigi
Centinaia di persone col volto coperto si sono scontrate con la polizia nell'ennesima manifestazione organizzata in Francia contro la riforma del lavoro: ci sono 40 feriti
Decine di migliaia di persone hanno manifestato anche oggi a Parigi contro la criticata riforma del lavoro già approvata dall’Assemblea Nazionale francese senza discussione né voto. La protesta di oggi – l’ultima di una lunga serie di manifestazioni organizzate da associazioni, sindacati, gruppi di lavoratori e studenti – ha coinvolto anche i lavoratori impiegati alla Torre Eiffel, che è rimasta chiusa per tutto il giorno. Poco dopo la partenza del corteo un centinaio di ragazzi a volto coperto si è scontrato con la polizia: sono state rotte vetrine, ci sono stati saccheggi nei ristoranti ed è stato danneggiato anche l’ospedale Necker-Enfents. I manifestanti pacifici hanno condannato questi atti, la polizia è intervenuta con cannoni ad acqua e alla fine negli scontri sono rimaste ferite 40 persone (29 poliziotti di cui uno in modo grave) e 11 manifestati. Altre 58 persone sono state arrestate.
La Confédération générale du travail (CTG), sindacato tra i principali organizzatori delle proteste, aveva detto che la manifestazione di oggi a Parigi sarebbe stata la più grande dimostrazione di forza finora per protestare contro la riforma del lavoro. Non è ancora chiaro quante persone stiano partecipando: i sindacati hanno parlato di un milione di persone a Parigi e di 1,3 milioni in tutto il paese. La prefettura ha parlato invece della presenza di 75-80 mila manifestanti. Da fuori Parigi sono però arrivati tra i 600 e i 700 autobus carichi di persone e ci sono state diverse manifestazioni a Marsiglia, Tolosa e Lione. I sindacati, al di là dei numeri esatti, sono insomma riusciti a dare una dimostrazione di forza. Nuove manifestazioni sono previste tra il 23 e il 28 giugno, prima che la legge venga discussa all’Assemblea nazionale in seconda lettura.
La riforma è, secondo i suoi critici, sbilanciata a favore delle aziende e dei datori di lavoro ed è penalizzante per i lavoratori. Di norma il codice del lavoro è disciplinato dalla legge: i contratti collettivi non possono essere meno favorevoli per i dipendenti di quanto non stabilisca la legge; i contratti aziendali allo stesso modo non possono avere parametri più bassi (o tutelare meno il dipendente) di quanto non prevedano i contratti collettivi; infine il singolo contratto di lavoro non può essere meno favorevole al dipendente di quanto previsto nell’accordo d’azienda. Il nuovo disegno di legge dice che per quanto riguarda la durata del lavoro (che comprende orario, straordinari, ferie, congedi ecc) il primato va al contratto aziendale. In altre parole, dal punto di vista del dipendente, il contratto aziendale può essere “meno conveniente” dell’accordo collettivo fatto dai sindacati per quello specifico settore, di fatto annullandolo.
Il governo francese ha aumentato le misure di sicurezza in tutto il paese, anche a causa delle ultime minacce terroristiche arrivate in concomitanza con l’inizio degli Europei di calcio. In seguito agli scontri che si sono verificati durante le ultime settimane, per esempio, la polizia ha vietato a 130 persone di partecipare alle proteste di oggi per limitare i rischi di nuove violenze.