Cosa sappiamo della strage a Orlando
È la più grave sparatoria di massa mai avvenuta negli Stati Uniti: un uomo ha ucciso 49 persone in un locale gay, e ne ha ferite altrettante
A Orlando, in Florida, un uomo ha ucciso 49 persone in un locale gay nella notte tra sabato e domenica, ferendone altre 53. È stata la strage col maggior numero di morti nella storia delle sparatorie di massa negli Stati Uniti, negli ultimi anni sempre più frequenti. L’uomo è entrato nel locale intorno alle del mattino (le 8 in Italia), poco prima aveva chiamato il numero di emergenza 911 dicendosi dell’ISIS. Le indagini sulla strage sono ancora in corso e ci sono molti elementi da chiarire, sia su come è stata condotta la strage sia sulla storia personale dell’assalitore. Inizialmente il bilancio comunicato dalle autorità era di 50 morti: lunedì hanno spiegato che il numero comprende anche l’attentatore.
• La sparatoria è avvenuta in un noto locale gay di Orlando, il Pulse. In quel momento si stima che nel locale ci fossero circa 300 persone.
• L’uomo sospettato di essere l’autore della strage si chiamava Omar Mateen ed è stato ucciso quando la polizia ha fatto irruzione nel locale. Mateen aveva 29 anni, era nato a New York ed era un cittadino americano di origine afghana. Il padre di Mateen ha raccontato a NBC News che pochi mesi fa suo figlio si era molto arrabbiato nel vedere due uomini baciarsi sulla spiaggia di Miami.
• Secondo le prime ricostruzioni Mateen era armato con un fucile d’assalto e una pistola. Non è ancora chiaro se avesse con sé degli esplosivi. Dopo avere sparato contro un agente fuori servizio che lavorava per la sicurezza del locale, Mateen ha aperto il fuoco sui clienti del Pulse, prima di chiudersi all’interno dell’edificio con circa 30 ostaggi.
• La polizia ha fatto irruzione all’interno del Pulse intorno alle 5 di mattina (le 11 in Italia), entrando nel locale con un veicolo blindato. Nella sparatoria che è seguita all’irruzione, Mateen è stato ucciso. Non è ancora chiaro cosa sia avvenuto fra Mateen e gli ostaggi nelle ore in cui sono rimasti suoi prigionieri.
• Fonti delle forze dell’ordine hanno detto ai giornalisti che in una telefonata al 911 prima dell’attentato Mateen aveva dichiarato la sua fedeltà all’ISIS e aveva citato gli attentati della Maratona di Boston.
• Nel 2013 e nel 2014 l’FBI aveva condotto indagini sul conto di Mateen, dopo che aveva detto ad alcuni colleghi di lavoro di avere legami e conoscenze con alcuni terroristi. Fu interrogato e messo sotto sorveglianza, infine le indagini furono chiuse in assenza di prove consistenti o ritenute preoccupanti.
• Prima di Orlando, la più grave sparatoria di massa negli Stati Uniti era quella avvenuta il 16 aprile del 2007 alla Virginia Tech, quando Seung-Hui Cho, un studente di origine sudcoreana, uccise 32 persone per poi suicidarsi.