La forte e fragile Croazia
Sulla carta ha una delle migliori squadre del torneo – come già altre volte in passato – ma potrebbe non essere sufficiente
In circostanze diverse, da una nazionale di un piccolo paese di 4 milioni di abitanti non ci si aspetterebbero grandi cose ad una fase finale di un campionato europeo, e tanto meno che abbia le potenzialità per arrivare fra le prime quattro. Quella della Croazia però è una storia diversa: è un paese con poco più di 4 milioni di abitanti che però storicamente ha sempre avuto una nazionale molto competitiva. Quest’anno la nazionale croata che giocherà gli Europei è probabilmente una delle più forti viste negli ultimi anni e come da tradizione ha un sacco di giovani molto promettenti. Ad esempio si può dire, almeno sulla carta, che la nazionale croata sia più forte di quella italiana, per dire.
Una delle cose che sul piano calcistico divide la Croazia dall’Italia è la quantità di partite giocate ogni anno dai calciatori più giovani. In Italia il livello del calcio giocato è molto più alto di quello croato e la maggior parte delle squadre preferisce far giocare i calciatori più esperti, quelli in grado di poter garantire fin da subito prestazioni all’altezza delle varie competizioni. Ogni anno quindi solo pochi giovani riescono a giocare un buon numero di partite in Serie A. Le modeste situazioni economiche delle squadre croate invece, “costringono” le squadre a far giocare ogni anno i migliori calciatori delle proprie giovanili. Poiché raramente i più giovani più talentuosi restano a lungo, le squadre croate non incrementano da anni la propria competitività complessiva, ma almeno danno ai giovani lo spazio necessario per una crescita costante e senza troppe pressioni. È per questo che ad esempio a la nazionale croata non ha solo un giocatore fenomenale – Luka Modric – ma anche diversi ottimi giocatori come Marcelo Brozovic, Mateo Kovacic, Ivan Rakitic, Sime Vrsaljko, Ivan Perisic e Mario Mandzukic.
Un eempio significativo: nel 2014 la nazionale croata affrontò in amichevole l’Argentina vice-campione del mondo. I croati giocarono solo con giovani e riserve: il capitano era il 22enne Vrsaljko – che gioca in Italia, nel Sassuolo – e l’eta media della squadra non superava i 24 anni. Vinse l’Argentina, che in campo mandò la squadra titolare con Messi, Di Maria, Higuain e Mascherano, ma solo dopo una partita giocata alla pari per novanta minuti, risolta grazie a un tiro deviato e a un calcio di rigore.
Uno dei gol segnati da Luka Modric in questa stagione con il Real Madrid
Se si guardano bene i risultati della Croazia degli ultimi quattro anni però, si può notare come non siano stati all’altezza della qualità della sua squadra. Ai Mondiali in Brasile la Croazia non ha superato la fase a gironi e agli Europei di Francia si è qualificata faticando più quanto ci si aspettava. Nel 2012, la Croazia allenata da Slaven Bilic venne eliminata ai gironi, dove però c’erano anche la Spagna, allora la nazionale più forte del mondo, e l’Italia che raggiunse la finale. Quattro anni fa, sempre con Bilic, la Croazia arrivò fino ai quarti di finale. Dopo la separazione da Bilic, la nazionale croata non ha più avuto un allenatore adeguato per una squadra così forte. Niko Kovac si è dimostrato poco adatto ad un incarico così importante ed infatti è stato esonerato a settembre del 2015, quando la Croazia stava rischiando di non qualificarsi agli Europei. Al suo posto è stato ingaggiato Ante Cacic, più per necessità che per meriti sportivi. Cacic infatti ha 62 anni ed ha allenato solo squadre croate e slovene, ad eccezione di un anno passato ad allenare la nazionale libica, che non è esattamente un incarico prestigioso.
Quindi la Croazia si trova agli Europei con un’ottima nazionale che però fatica a giocare bene nonostante abbia molti giocatori che sono titolari nelle migliori squadre d’Europa, come Real Madrid, Barcellona e Juventus. Inoltre, Cacic non ha convocato Dejan Lovren, il difensore croato più forte, con cui ha avuto un litigio un paio di mesi fa.
Portieri Danijel Subasic (Monaco), Lovre Kalinic (Hajduk), Ivan Vargic (Rijeka)
Difensori Darijo Srna (Shakhtar Donetsk), Vedran Corluka (Lokomotiv Mosca), Domagoj Vida (Dinamo Kiev), Ivan Strinic (Napoli), Gordon Schildenfeld (Dinamo Zagabria), Sime Vrsaljko (Sassuolo), Tin Jedvaj (Bayer Leverkusen)
Centrocampisti Luka Modric (Real Madrid), Ivan Rakitic (Barcellona), Ivan Perisic (Inter), Mateo Kovacic (Real Madrid), Milan Badelj (Fiorentina), Marcelo Brozovic (Inter), Marko Rog (Dinamo Zagabria), Ante Coric (Dinamo Zagabria)
Attaccanti Mario Mandzukic (Juventus), Nikola Kalinic (Fiorentina), Andrej Kramaric (Hoffeneheim), Marko Pjaca (Dinamo Zagabria), Duje Cop (Malaga)
E non è finita qua, perché la Croazia è stata sorteggiata in uno dei gironi più difficili degli Europei, insieme a Spagna, Turchia e Repubblica Ceca. Un girone in cui avere un’ottima squadra potrebbe non bastare nemmeno per passare il turno.
La probabile formazione che la Croazia utilizzerà agli Europei è un 4-2-3-1 che però potrebbe spesso variare. La squadra ha parzialmente risolto i problemi in porta, che negli ultimi anni era stata uno dei punti deboli croati, potendo convocare Danijel Subasic, ottimo portiere titolare del Monaco. Anche senza Lovren la difesa rimane di buon livello. Il vero problema della Croazia è la mancanza di un vero centrocampista difensivo da affiancare a Modric: Brozovic è una mezzala e non sembra adatto a ricoprire quel ruolo. Tra le riserve c’è Milan Badelj, che è il giocatore che meglio può ricoprire il ruolo di centrocampista difensivo, anche se ha un ritmo di gioco piuttosto lento e il suo ruolo naturale è quello di regista. Il centrocampista del Barcellona Ivan Rakitić invece, è uno dei centrocampisti più abili nel gioco verticale, cioè nel saper cercare e trovare direttamente gli attaccanti con un lancio o un passaggio lungo, e probabilmente giocherà trequartista.
In ogni altro ruolo la Croazia e ben messa e anche le riserve sono di ottimo livello. Le due ali titolari saranno molto probabilmente Ivan Perisic, che da un paio di anni è uno dei migliori giocatori croati in Europa, e il giovane Marko Pjaca, seguito da molte squadre importante, che in in questi Europei potrebbe farsi ulteriormente conoscere. La punta centrale sarà Mario Mandzukic, anche se ha segnato solo un gol nelle qualificazioni e non è sembrato ben inserito nel 4-2-3-1 di Cacic.
L’ostacolo più grande per la Croazia sembra essere il girone, in cui tutte e le squadre hanno possibilità di qualificarsi agli ottavi. Per passare però, ciascuna delle quattro squadre del gruppo D dovrà giocare meglio delle altre, e qui la Croazia parte da una posizione svantaggiosa.
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