Axl Rose vuole cancellare una sua foto da Internet
Fu scattata a un suo concerto nel 2010 ed è diventata un meme virale perché lo ritrae sovrappeso
di Abby Ohlheiser – The Washington Post
Nel 2010 il quotidiano canadese Winnipeg Free Press mandò a un concerto dei Guns N’ Roses uno dei suoi fotografi, che fece diverse foto ad Axl Rose, il cantante del gruppo. Le immagini vennero pubblicate sul giornale insieme a una recensione positiva del concerto, e furono poi notate dal sito di musica heavy metal Gauntlet, che le ripubblicò con un titolo decisamente diverso: «Oh mio dio Axl Rose è ciccione». Fu l’inizio di “Fat Axl“, un crudele meme nelle cui didascalie vengono riscritti i testi delle canzoni dei Guns N’ Roses per prendere in giro l’aspetto fisico di Rose di quel periodo.
Rose, però, sembra essersi stufato: la settimana scorsa Google ha ricevuto diverse notifiche di violazione del Digital Millennium Copyright Act – la legge statunitense sul diritto d’autore – in cui veniva chiesto alla società di rimuovere da Internet una delle immagini. Le notifiche, presentate per conto di Rose, riguardano diverse versioni tagliate della poco lusinghiera foto originale, e di altre a cui è stata aggiunta una didascalia in linea con lo spirito del meme. In una delle immagini si legge: «Take me down to the bakery city/where the pies have cream and the cakes are tasty» (“portami in pasticceria/dove ci sono le crostate alla crema e le torte sono buone”, una parodia di un verso della famosa canzone dei Guns N’ Roses Paradise City).
Nelle notifiche, chiamate “Immagine coperta da diritto di autore di Axl Rose” e presentate da Web Sheriff, una società inglese che si occupa di tutela della proprietà intellettuale e privacy, si legge: «Non è stata concessa l’autorizzazione a pubblicare l’immagine coperta da diritto d’autore e pertanto non ci è possibile indirizzarvi a un esempio autorizzato della foto». Le notifiche sono disponibili al pubblico nel database Lumen.
È comprensibile che a Rose il meme “Fat Axl” non piaccia, visto che il suo unico scopo è quello di deridere il suo fisico. I meme creati a partire dalle foto di Winnipeg Free Press circolano su Internet da anni. Nel 2011 il sito Uproxx ne ha raccolti diversi in un articolo, dopo la pubblicazione di un post sull’argomento nella community di Buzzfeed. La strategia di Rose di puntare sul diritto d’autore, però, potrebbe avere un grosso problema: come ha fatto notare il sito TorrentFreak in un rapporto che si occupa delle questioni legali della richiesta di Rose, non è chiaro chi detenga il diritto d’autore sulle foto. Le foto originali furono scattate dal fotografo di Winnipeg Free Press Boris Minkevich, che ha girato la richiesta di commenti del Washington Post a Mike Aporius, direttore della fotografia e responsabile multimediale del Winnipeg Free Press. Secondo Aporius è il Winnipeg Free Press il proprietario dei diritti d’autore editoriali delle foto e non ha mai approvato il loro utilizzo da parte di terzi. Per quanto riguarda il meme, Aporius ha detto che al giornale ne sono venuti «a conoscenza solo di recente», aggiungendo che «se da un punto di vista etico non li approviamo, per noi è impossibile regolare i media virali. Benvenuti nella giungla [Welcome to the Jungle in inglese, un riferimento a un’altra famosissima canzone dei Guns N’ Roses. ndt]».
Web Sheriif, sempre a nome di Rose, ha dato un’altra versione. In un comunicato a TorrentFreak la società ha detto che il proprietario dei diritti d’autore sulle foto è Rose, perché «tutti i fotografi ufficiali e accreditati ai concerti di Axl Rose firmano un accordo sui “Permessi fotografici” e sulla “Distribuzione fotografica”, che A) specificano e limitano il modo in cui le foto possono essere sfruttate, e B) trasferiscono la proprietà dei diritti d’autore delle suddette foto alla società di servizi di Axl Rose». Minkevich ha detto a TorrentFreak di non ricordarsi se o cosa esattamente avesse firmato prima di fotografare il concerto nel 2010.
Rose non è l’unica star della musica che ha provato a controllare quali sue immagini finiscono su Internet. L’estate scorsa il Washington City Paper aveva pubblicato il severo contratto che il fotografo del giornale avrebbe dovuto firmare per fotografare un concerto dei Foo Fighters, mentre tre anni fa l’addetto stampa di Beyoncé aveva scritto a Buzzfeed chiedendo la rimozione di diverse foto «poco lusinghiere» delle cantante (in cui Beyoncé veniva definita da Buzzfeed come «agguerrita»). Su Internet casi come questi vengono definiti “Effetto Streisand“, dall’episodio nel 2003 in cui la cantante e attrice americana Barbara Streisand cercò, fallendo clamorosamente, di far cancellare una foto dall’alto della sua villa da un database online usato da ricercatori che si occupavano di erosione della costa. Il tentativo di Streisand fece notizia, creando intorno alla foto molta più attenzione di quanta ne avrebbe ricevuta normalmente.
© 2016 – The Washington Post