Il modo più comodo per svuotare l’armadio
Rivolgendosi a uno dei nuovi siti che funzionano come rigattieri virtuali: valutano gli oggetti di cui vogliamo sbarazzarci e li rivendono online
Craiglist e eBay, i due siti più famosi per vendere e comprare qualsiasi tipo di oggetto, sono stati fondati nel 1995 e sono stati a lungo i principali siti di e-commerce. Oggi però esistono altri siti in cui vendere e comprare cose usate che si basano su un modello diverso: registrandosi chiunque può creare la sua vetrina ma invece di vendere direttamente a un altro utente si appoggia alla società che gestisce il sito e fa da intermediaria. In inglese questo tipo di operazione si chiama “consignment“, cioè “consegna in conto vendita”. Esistono molti siti di questo tipo, che si differenziano per il tipo di oggetti di cui si occupano. Gazelle è specializzato in smartphone e prodotti elettronici usati; Material Wrld, Crossroads, The RealReal e thredUP in abbigliamento e accessori (alcuni solo da donna); Move Loot, Lofty, Chairish e Viyet trattano oggetti di arredamento.
Questi siti sono più comodi rispetto a eBay e Craiglist per chi vuole sbarazzarsi e vendere cose che non usa perché non si deve fissare un prezzo e trattare con i potenziali acquirenti. Come i tradizionali rigattieri, i gestori di questi siti valutano gli oggetti, propongono un prezzo, li comprano e poi li rivendono sulle loro vetrine digitali. Chi li vende, li deve spedire ai gestori del sito e riceverà poi la somma stabilita. Le cose che non sono ritenuti vendibili vengono restituiti al mittente o, se questo è d’accordo, donate a un’organizzazione di beneficenza.
L’altra grande differenza tra questi siti ed eBay e Craiglist sta negli articoli venduti, che devono raggiungere alcuni standard di qualità. Nel caso dei vestiti per esempio, sono solitamente accettati gli abiti di alta moda ma non quelli di aziende di “fast-fashion” come H&M e Zara. Material Wrld ha una lista dei marchi che accetta, che spesso esclude la linea più economica di un marchio di lusso: MaxMara è per esempio accettato, ma non MaxMara Studio, né MaxMara Weekend.
Come racconta il New York Times, questi siti sono usati soprattutto da chi ha una notevole disponibilità economica e che ha accumulato troppi oggetti. Il sito The RealReal, per esempio, valuta ogni mese circa duemila oggetti, molti spediti da utenti abituali. The RealReal è stato fondato nel 2011 e da allora ha venduto circa due milioni di articoli, tra capi di abbigliamento, accessori, gioielli e orologi. Per ogni oggetto venduto, il proprietario originale riceve due terzi del ricavato; la percentuale cresce fino al 70 per cento per chi ha fatto ricavare al sito più di 10mila dollari (circa 8.800 euro). Per ora questi siti non funzionano in Italia, ma Gazelle e thredUP stanno pensando di espandersi anche in altri paesi.