6 cose sull’ultimo episodio di Game of Thrones
Vorrete saperle dopo aver visto l'ultimo episodio, o comunque capirle meglio in vista dei prossimi
Il settimo episodio della sesta stagione di Game of Thrones, la serie fantasy di HBO, è andato in onda domenica 5 giugno negli Stati Uniti, e in contemporanea in Italia, su Sky Atlantic, in versione originale (la versione doppiata in italiano andrà in onda lunedì prossimo). Come gli altri di questa stagione, non c’è stata molta azione – fino a pochi minuti dalla fine non muore nessuno, cosa piuttosto sorprendente – e ci si è concentrati invece sul mandare avanti le molte storie aperte, seppur con il consueto ritmo lento e ragionato. È stato uno di quegli episodi preparatori del finale di stagione, insomma. Abbiamo raccolto sei punti su cui è meglio fare chiarezza, per arrivare preparati agli ultimi episodi. E come al solito:
E quindi è tornato il Mastino
Nella prima scena dell’episodio torna il Mastino, un personaggio molto importante delle prime stagioni che non si vedeva però dalla quarta stagione, e che si credeva morto. O meglio: volevano farci credere che fosse morto, ma in molti sospettavano sarebbe ritornato. Il Mastino si chiama in realtà Sandor Clegane ed è il fratello di Gregor Clegane, la Montagna. Quando erano bambini, Sandor stava giocando con un giocattolo che Gregor aveva buttato via: Gregor lo vide e per punirlo gli ustionò la faccia su un braciere. Da allora Sandor ha una grossa cicatrice sul lato destro del volto. È un guerriero abilissimo, per anni è stato guardia del corpo di Jeoffrey Baratheon ed entrò nella Guardia Reale quando il figlio di Cersei diventò re. Durante la battaglia delle Acque Nere, quando l’esercito di Stannis Baratheon attaccò Approdo del Re, disertò dai combattimenti, spaventato dalle esplosioni causate dall’Altofuoco (ha ancora paura del fuoco, dopo il trauma da bambino). Il Mastino è un personaggio abbastanza complesso: è spietato e uccide i nemici con molta freddezza, ma in diverse occasioni mostra un lato compassionevole e umano: per esempio più volte aiuta Sansa Stark quando viene maltrattata dall’allora suo promesso sposo Joffrey. Dopo essere scappato da Approdo del Re, viene catturato dalla Fratellanza (andate al punto successivo se non ricordate cos’è), che ha anche in custodia Arya Stark. Dopo aver vinto un processo per combattimento, rapisce Arya per chiederne il riscatto a delle famiglie alleate degli Stark. Prima prova a andare dalle Torri Gemelle, ma arrivano proprio durante le Nozze Rosse; poi vanno alla Valle, ma scoprono che Lysa Arryn è morta. Durante il viaggio, Sandor e Arya vivono molte disavventure e stringono uno strano legame, quasi di amicizia. Alla Valle incontrano però Brienne di Tarth, che vuole salvare Arya e sconfigge Sandor in combattimento. Arya non uccide Sandor, ma lo lascia ferito, a morire: era nella sua lista di persone che voleva uccidere (aveva ucciso il suo amico con i capelli rossi, Mycah). Nel settimo episodio della sesta stagione si scopre che è stato salvato da Septon Ray, una specie di guida spirituale di una piccola comunità. Sembra che sia cambiato e che voglia iniziare una nuova vita, più pacifica: alla fine dell’episodio però si capisce che non sarà così, e che probabilmente ucciderà tutti quelli della Fratellanza.
Ma quelli della Fratellanza non erano buoni?
La comunità dove si trova il Mastino, alla fine dell’episodio, viene attaccata dalla Fratellanza Senza Vessilli, un gruppo fuorilegge che combatte contro i Lannister, e che ha come missione proteggere la gente comune. Il loro leader è Beric Dondarrion, che nella prima stagione era stato mandato da Ned Stark a uccidere Gregor Clegane per i suoi crimini commessi contro innocenti nelle Terre dei Fiumi, dopo la morte di Robert Baratheon: era stato però ucciso dalla Montagna. Thoros, un sacerdote del Signore della Luce, lo aveva riportato in vita, e lui aveva assunto il comando della Fratellanza appena formata, a cui nel tempo si aggiunsero poi molti guerrieri che avevano disertato da vari eserciti. La Fratellanza era presentata come un gruppo di giustizieri che usava a volte metodi discutibili, ma per fini tutto sommato nobili. Ora le cose sembrano cambiate: è possibile che siano diventati dei fanatici religiosi, e che per qualche ragione lo abbiano fatto per il Signore della Luce (Septon Ray diceva di non sapere quale fosse il vero dio, ma aveva al collo un vistoso medaglione del Culto dei Sette Dei); oppure quelli che hanno compiuto il massacro erano solo alcuni degli uomini della Fratellanza, che hanno agito autonomamente; oppure avevano solo bisogno di provviste, e hanno deciso di uccidere degli innocenti per procurarsele. Oppure ci sono motivazioni che ancora non possiamo sapere, e che si scopriranno nei prossimi episodi.
Da dove salta fuori il Pesce Nero?
Da diversi episodi si parla del Pesce Nero, un personaggio che era già comparso nella terza stagione. Nell’ultimo episodio lo si vede di nuovo, in una scena abbastanza importante. È probabile che molti non si ricordino bene la sua storia: se fino ad ora potevate sperare di cavarvela senza andarla a ripassare, ora è chiaro che è il caso di averla capita, perché il personaggio avrà una certa importanza nei prossimi episodi. “Pesce Nero” è il soprannome di Brynden Tully, membro della casa Tully, fratello minore di Hoster Tully, Lord di Delta delle Acque morto nella terza stagione, e soprattutto zio di Catelyn Stark e Lysa Arryn (entrambe figlie di Hoster Tully). È quindi un alleato degli Stark e un esperto comandante, ed è quello che nella terza stagione colpisce con una freccia incendiata il corpo di Hoster Tully durante il suo funerale, dopo diversi tentativi sbagliati di Edmure Tully, figlio di Hoster e fratello di Catelyn Stark. Il Pesce Nero era alle Torri Gemelle durante le Nozze Rosse, ma al momento della strage era uscito per fare pipì contro un albero, riuscendo così a sopravvivere. All’inizio della sesta stagione si scopre che il Pesce Nero ha rimesso insieme un esercito ed è riuscito a riconquistare dai Frey – una delle famiglie che avevano organizzato il tradimento delle Nozze Rosse – il castello di Delta delle Acque. Suo nipote Edmure compare anche nell’ultimo episodio: è quello al quale gli uomini dei Frey minacciano di tagliare la gola. Jaime Lannister arriva a Delta delle Acque per prendere il comando dell’assedio (su ordine di Tommen Baratheon, che lo voleva allontanare da Approdo del Re), ma quando parla con il Pesce Nero capisce che non ha intenzione di arrendersi. Anche Brienne di Tarth sta andando a Delta delle Acque, per chiedere aiuto al Pesce Nero per conto di Sansa Stark.
Ma quindi Arya muore?
Ovviamente no. Viene accoltellata su un ponte di Braavos dall’Orfana, che aveva assunto le sembianze di una signora anziana. Ferita, riesce però a scappare buttandosi in un fiume: alla fine della puntata la si vede mentre cammina per un mercato, terrorizzata da tutte le altre persone, visto che tutte potrebbero essere l’Orfana. È però molto improbabile che un personaggio come Arya venga ucciso: è vero che fin dalla morte di Ned Stark è stato chiaro che tutti i personaggi possono morire, ma come hanno scritto molti critici Game of Thrones è arrivata al punto in cui ci sono una serie di personaggi che gli sceneggiatori difficilmente possono decidere di eliminare, e Arya è tra questi. E soprattutto Arya compare in una scena del trailer del prossimo episodio, in cui si lancia da un palazzo. Era in ogni caso improbabile che potesse morire senza rincontrare il Mastino, o sua sorella Sansa, e anche il suo lupo Nymeria. Nella terza stagione, poi, anche Lady Melisandra le aveva detto che si sarebbero incontrate di nuovo.
C’è poi una teoria dei fan secondo la quale Arya soffre di una specie di sdoppiamento della personalità, e che lei e l’Orfana siano la stessa persona: spiegherebbe per esempio perché nessuno interveniva quando l’Orfana picchiava Arya, cieca, in mezzo a una strada di Braavos.
Margaery ci è o ci fa?
Negli ultimi due episodi Margaery Tyrell, moglie di Tommen e regina dei Sette Regni, sembra essersi convertita al Culto dei Sette Dei e sembra diventata fedele all’Alto Passero, dopo essere stata imprigionata e minacciata di dover fare il Cammino della Vergogna, come successe a Cersei. Già dopo la sesta puntata in molti avevano sostenuto che Margaery stesse in realtà fingendo, e nell’ultimo episodio la si vede mentre consegna di nascosto a sua nonna Olenna Tyrell un biglietto con una rosa, il simbolo della casa Tyrell, per rassicurarla sulla sua sanità mentale dopo che aveva dovuto mentire sulla sua conversione, perché insieme a loro c’era Septa Unella, una seguace dell’Alto Passero. Margaery è molto intelligente e ambiziosa, e probabilmente ha capito che l’unico modo per uscire dalla situazione in cui era finita era fingere di essersi convertita: l’Alto Passero in questo momento è in una grande posizione di forza, dopo aver convinto Tommen a stringere un’alleanza tra il potere del re e quello religioso del Culto dei Sette Dei. E poi in prigione c’è ancora Loras, il fratello di Margaery: durante un loro breve incontro, Margaery gli aveva detto, in sostanza, che si sarebbero vendicati presto.
Come butta per gli Stark?
Sansa Stark e Jon Snow stanno cercando di riprendere Grande Inverno, che ora è occupato da Ramsay Bolton, che si è proclamato Protettore del Nord e ha ottenuto il sostegno di due importanti casate un tempo leali agli Stark: gli Umber e i Karstark. Ramsay ha anche fatto prigioniero il fratello di Jon e Sansa, Rickon. Jon Snow riesce a convincere a combattere con lui per riprendere Grande Inverno i Bruti, che mettono a disposizione un esercito di 2.000 persone. Sta poi cercando di riunire le casate più piccole del Nord, facendo leva sulla loro vecchia alleanza con gli Stark, amati e rispettati da quasi tutti gli abitanti e i Lord del Nord. Tra le altre case che hanno accettato di aiutarlo, ci sono gli Hornwood, che hanno offerto 200 uomini, i Mazin con 143 uomini, e i Mormont con 62. I Glover invece hanno rifiutato, dicendo che i Bolton li hanno aiutati a riprendere il proprio castello, e che ormai la casa Stark è morta. Secondo Ser Davos, l’esercito di Jon Snow ha qualche possibilità, «se siamo intelligenti e prudenti»: l’esercito di Ramsey Bolton conta 5.000 uomini, ma viene spiegato in diverse occasioni che gli Stark hanno il vantaggio di conoscere molto bene Grande Inverno, e di essere abituati a combattere nel Nord. Hanno anche inviato dei corvi ai Manderly per chiedere aiuto, senza ricevere risposta, e c’è ancora in ballo l’aiuto del Pesce Nero, che però al momento ha altro a cui pensare. In una scena dell’ultimo episodio, poi, si vede Sansa scrivere una lettera, molto probabilmente per chiedere aiuto, ma non è sicuro a chi: probabilmente a Petyr Baelish, come credono in molti (qualcuno è anche riuscito a decifrare la lettera, forse).