Gli orari dei seggi e le altre informazioni pratiche sulle elezioni amministrative
Le cose da sapere per chi non ha ancora votato
Le elezioni amministrative di più di un migliaio di comuni italiani si tengono oggi, domenica 5 giugno, e servono ad eleggere i nuovi sindaci e a rinnovare i consigli comunali. Si vota in quasi tutti i principali comuni italiani – Roma, Milano, Torino, Napoli – e in diverse città medio-grandi come Bologna, Latina, Novara, Rimini, Salerno, Trieste, Cosenza e Cagliari.
Quando si vota alle amministrative?
Per il primo turno delle elezioni amministrative si voterà oggi, domenica 5 giugno, e i seggi saranno aperti dalle 7 alle 23 (tranne nei comuni del Friuli-Venezia Giulia, dove i seggi saranno aperti dalle 8 alle 22). Per gli eventuali ballottaggi si voterà invece il 19 giugno: i ballottaggi sono previsti solo per i comuni con più di 15.000 abitanti e nel caso nessuno dei candidati sindaco raggiunga al primo turno il 50 per cento più uno dei voti.
Chi può votare?
Potranno votare tutti i cittadini italiani aventi diritto al voto residenti nei comuni dove si rinnoveranno sindaco e consiglio comunale. Potranno votare inoltre i cittadini dell’Unione Europea residenti in uno di questi comuni, purché ne abbiano fatto domanda entro il quarantesimo giorno precedente al voto.
Dove si vota?
I cittadini italiani residenti nei comuni dove si eleggeranno sindaco e consiglio potranno votare nella sezione elettorale del loro comune nella quale sono iscritti (queste informazioni si trovano sulla tessera elettorale). Ci sono alcune eccezioni a questa regola: potranno votare in una sezione diversa da quella indicata sulla tessera elettorale i rappresentanti di lista ai seggi, i componenti del seggio e gli elettori con problemi di deambulazione (che potranno scegliere una sezione del loro comune senza barriere architettoniche). Per le elezioni amministrative non è previsto il voto per corrispondenza: gli italiani residenti all’estero che vogliono votare dovranno tornare nel comune dove sono registrati come elettori.
Tessera elettorale
Prima di andare a votare, accertatevi che la vostra tessera elettorale non sia esaurita, cioè che non siano stati usati tutti i 18 spazi a disposizione per la certificazione dei voti. Le tessere elettorali esaurite possono essere rinnovate negli uffici elettorali dei comuni di residenza, che in prossimità delle elezioni seguiranno orari di apertura straordinari:
– dalle 9 alle 18 nei due giorni antecedenti al voto
– dalle 7 alle 23 nel giorno del voto.
Come si vota?
Si potrà votare presentandosi alla sezione elettorale a cui si è iscritti con la tessera elettorale e un documento di identità con fotografia (carta d’identità, patente o passaporto, per esempio). Ai seggi si riceverà una scheda elettorale di colore blu. Questo è un fac-simile della scheda elettorale che verrà usata a Milano, ma sarà simile in tutti i comuni italiani.
Come si usa la scheda elettorale
La scheda elettorale che verrà consegnata agli elettori darà la possibilità di indicare con un segno il candidato sindaco per cui si vuole votare, il cui nome sarà già stampato sulla scheda, e la lista per cui si vuole votare per la formazione del consiglio comunale. Le modalità di voto cambiano però a seconda del numero di abitanti del comune in cui si vota.
– Nei comuni fino a 15.000 abitanti si può tracciare un segno solo sul candidato sindaco, oppure solo su una lista, o oppure sia sul candidato sindaco che sulla lista collegata al medesimo candidato sindaco: in tutti i casi i voti vengono assegnati sia al candidato sindaco sia alla lista collegata.
– Nei comuni con più di 15.000 abitanti si può tracciare un segno solo sul candidato sindaco e in questo caso il voto viene attribuito solo al candidato sindaco, e a nessuna lista; oppure tracciare un segno solo su una delle liste collegate al candidato sindaco (in questo caso il voto viene assegnato anche al candidato sindaco sostenuto); oppure sia sul candidato sindaco che su una delle liste collegate al medesimo candidato sindaco. In questi comuni si può esprimere il voto disgiunto, tracciando un segno su un candidato sindaco e un altro segno su una lista non collegata a quel candidato sindaco: in questo caso il voto viene attribuito sia al candidato sindaco che alla lista non collegata.
In tutti i comuni sopra i 5000 abitanti si possono esprimere una o due preferenze per i candidati al consiglio comunale (se sono due, però, devono essere un maschio o una femmina). Bisogna scrivere il cognome negli spazi appositi. Nei comuni sotto i 5000 abitanti, si può esprimere una sola preferenza (tranne in Sicilia e Friuli Venezia Giulia, dove si possono esprimere due preferenze in tutti i comuni). Il voto in questo caso viene assegnato anche alla lista dei candidati e al candidato sindaco collegato, a meno che non si sia utilizzato il voto disgiunto.
(alcuni esempi di modalità di voto, fra cui quello disgiunto, in un grafico del Comune di Milano. La foto si ingrandisce con un clic)