La Germania ha riconosciuto il genocidio armeno
Con un solo voto contrario e un astenuto, facendo arrabbiare moltissimo la Turchia che ha richiamato il suo ambasciatore
Il parlamento tedesco ha approvato una mozione che definisce “genocidio” il massacro degli armeni avvenuto in Turchia nel corso del 1915 da parte dell’Impero ottomano. In risposta al voto, il governo turco ha richiamato il suo ambasciatore in Germania. Gli storici ritengono che circa 1,5 milioni di armeni furono uccisi o lasciati morire di fatica e fame. La Turchia, uno degli stati nati dalla dissoluzione dell’Impero ottomano, ha sempre negato che quello commesso contro gli armeni fu un genocidio, ammettendo soltanto che ci furono uccisioni sporadiche. Più di 20 paesi, tra cui Russia e Francia, hanno già riconosciuto il genocidio. Il parlamento italiano lo ha fatto nel 2000, ma il governo ha rifiutato di prendere una posizione nell’autunno dell’anno scorso, durante il centenario del massacro.
Il voto, avvenuto nel Bundestag, la camera bassa e la più importante del Parlamento tedesco, ha ottenuto una maggioranza nettissima, con un solo astenuto e un solo voto contrario. La votazione è stata promossa dalla coalizione al governo, composta dalla CDU della cancelliera Angela Merkel e dal SPD, il partito socialista. Anche i Verdi, che si trovano all’opposizione, hanno appoggiato la mozione. Merkel non era presente in aula durante il voto, ma il suo portavoce ha confermato che la cancelliera è favorevole alla mozione. Il voto arriva in un momento particolare: la Turchia viene considerata da molti un alleato necessario per gestire il flusso dei migranti. Lo scorso marzo, Turchia e Unione Europea avevano sottoscritto un accordo in base al quale la Turchia riceverà sei miliardi di euro e in cambio si impegnerà a ridurre il flusso e a riaccogliere nel proprio territorio i migranti arrivati in Grecia dopo il 20 marzo.
Nei giorni scorsi il governo turco ha detto che non avrebbe fatto saltare l’accordo, ma oggi ha comunque protestato duramente contro la mozione. Il nuovo primo ministro turco, Binali Yildirim, ha definito il voto “irrazionale” e il presidente Recep Tayyip Erdoğan ha telefonato ad Angela Merkel per avvertirla delle conseguenze negative che avrebbe avuto un’approvazione della risoluzione. I media tedeschi riportano che diversi parlamentari sono stati infastiditi o hanno ricevuto email minacciose nei giorni prima del voto. Quest’anno le relazioni tra Turchia e Germania erano già stata messe alla prova a causa di Jan Boehmermann, un comico che aveva preso in giro Erdoğan nel corso di una trasmissione televisiva. Su richiesta del governo turco, Merkel aveva autorizzato un procedimento penale nei confronti di Boehmermann sulla base di una clausola della Costituzione tedesca che vieta di insultare i capi di stato stranieri. Poi Boehmermann è stato assolto e il governo ha promesso di modificare la Costituzione per evitare casi simili in futuro.