Guida alle elezioni di Novara
Il sindaco uscente del PD si ricandida, il centrodestra è diviso e la candidata del M5S è stata criticata perché "madre di cinque figli"
Il prossimo 5 giugno a Novara si vota per rinnovare sindaco e giunta. Anche qui, come in altre città, il PD ricandida l’attuale sindaco, Andrea Ballarè, 49 anni; e anche qui il centrodestra ha discusso a lungo ma alla fine non è riuscito a presentare un candidato unico.
I candidati
I candidati a sindaco a Novara sono sette. Andrea Ballarè, sindaco uscente, nel 2011 era stato sostenuto dal centrosinistra e dalla sinistra (PD, SEL, Rifondazione Comunista e Comunisti Italiani). Ora invece lo sostengono il PD e alcune liste civiche. Ballarè è del 1967, è commercialista e presidente regionale dell’ANCI. Forza Italia sostiene invece Daniele Andretta, ex assessore, attuale consigliere comunale di minoranza, commercialista; la Lega Nord e Fratelli d’Italia appoggiano Alessandro Canelli, ex assessore provinciale e attuale consigliere comunale di minoranza appoggiato anche da alcuni “dissidenti” di Forza Italia confluiti nella lista “Forza Novara”, che inizialmente aveva presentato un simbolo identico a quello di Forza Italia e che dopo un ricorso è stato modificato.
Il M5S candida Cristina Macarro, ingegnera e, come scrivono tutti i principali quotidiani locali nel presentarla, “madre di cinque figli” di cui uno di pochi mesi. Infine, sostenuti ciascuno da una lista civica, si sono candidati: Luigi Rodini, avvocato che si occupa di diritto civile, diritto del lavoro e sindacale, Gian Carlo Paracchini, commercialista, ex assessore e cavaliere della Repubblica, Romano Piantanida, ex commerciante di articoli sportivi.
Dallo scorso aprile circola un sondaggio del PD che sostiene che la coalizione di centrosinistra potrebbe raggiungere al primo turno il 41 per cento dei voti. Più del 30 per cento degli intervistati si é detto però indeciso o ha detto che non voterà. Al ballottaggio Ballaré, sempre secondo questi dati, batterebbe il candidato della Lega e con il 56 per cento dei voti, mentre la candidata del Movimento 5 Stelle Cristina Macarro perderebbe con il 43 per cento contro il 57. Ma è un sondaggio, e di aprile, quindi bisogna prenderlo con molta cautela.
Che si dice
Dopo la candidatura di Cristina-Macarro-madre-di-cinque-figli in città ci sono state polemiche perché secondo alcuni, se venisse eletta, la candidata del M5S non avrebbe il tempo di fare il sindaco. Un consigliere comunale ha pronunciato frasi molto simili a quelle rivolte a Giorgia Meloni quando si è candidata a Roma: «Cristina Macarro non può fare il sindaco di Novara. Questo non perché non abbia un buon profilo ma perché molto più semplicemente con cinque figli ha compiuto la nobilissima scelta di fare la mamma a tempo pieno». La replica: «Penso, al contrario, che in quanto mamma una donna in politica possa portare un qualcosa in più, non foss’altro per la sua esperienza diretta con i problemi della quotidianità». Durante la campagna elettorale Macarro ha criticato le liste di Canelli, sostenuto dalla Lega, perché include quattro candidati che hanno condanne o carichi pendenti. Nel suo programma Macarro non ha promesso grandi opere, ma interventi «tesi a migliorare gli aspetti della vita di tutti i giorni, il lavoro, gli spostamenti, la scuola, la sicurezza e la pulizia della città».
La critica maggiore che viene rivolta al sindaco uscente Ballaré è che si sia concentrato esclusivamente sulla “propaganda” e su grandi promesse solo per essere rieletto. Ballaré dice di aver messo a posto il bilancio, di voler tagliare le imposte e ridurre l’IRPEF, e promette di poter creare più di mille posti di lavoro nei prossimi diciotto mesi. Tra i punti principali del suo programma ci sono anche legalità e trasparenza: «Entro trenta giorni dopo la rielezione proporrò l’adozione di un codice etico che vorrei fosse la “magna charta” dei comportamenti per i prossimi cinque anni».
Lo scorso 11 maggio la giunta uscente aveva proposto in commissione tre variazioni di bilancio che prevedevano spese di 25 mila euro per l’acquisto di nuove divise per la polizia municipale, di altri 15 mila euro per nuovi scooter per i messi comunali e, infine, di 335 mila euro per la realizzazione di una rotonda. Le variazioni però sono state bocciate, perché, ha spiegato il candidato Andretta, «sono atti di straordinaria amministrazione senza nessun carattere d’urgenza. O meglio si tratta di materie urgenti, come moltissime altre, ma trascurate da anni, quindi non si capisce la fretta di oggi». E ancora: «Ma vi sembra normale che una giunta che non si è occupata di questi problemi per anni pretenda di farlo a 15 giorni dal voto? Noi e tutta la città siamo stufi di queste pagliacciate utili solo alla campagna elettorale. Il sindaco si limiti alle attività istituzionali, come prevede la legge, fino alla fine del suo mandato e poi ci auguriamo i novaresi scelgano altro». Il programma di Andretta prevede tra le altre cose la creazione di un “senato civico” e il ripristino delle circoscrizioni di quartiere.
Il candidato della Lega, Canelli, parla molto di giovani e famiglie («che devono essere aiutate con rette ridotte del 30 per cento degli asili nido») ma soprattutto di sicurezza: «La città è piena di profughi che sono soprattutto clandestini. Faremo ordinanze specifiche in modo tale che non stiano a non far niente dalla mattina alla sera e a dar fastidio ai novaresi» La Lega Nord ha anche presentato un “pacchetto sicurezza” contro l’occupazione abusiva degli edifici abbandonati, contro i «bivacchi che costantemente, nel corso della giornata, riguardano alcune zone della nostra città» e per maggiori controlli negli appartamenti affittati «in cui spesso sono presenti molte più persone di quanto le norme igieniche e di sicurezza suggerirebbero». Nel frattempo, in attesa delle elezioni, la Lega ha già cominciato a raccogliere le firme per una legge di iniziativa popolare «affinché la difesa sia sempre legittima: ogni giorno in Italia ci sono 680 furti in abitazione e il 62% degli arrestati è cittadino straniero. Crediamo che debba esistere un motivo valido perché la difesa sia legittima e cosa può esserlo più che la difesa non certo del patrimonio quanto della sicurezza propria e della propria famiglia?».
Luigi Rodini si propone come alternativa al centrosinistra che «possa rappresentare un’offerta seria di indirizzo di amministrazione della città per tutti i novaresi indecisi e che non si riconoscono più nella politica del PD». Rodino parla soprattutto di lavoro: «Una cosa che mi ha colpito, negativamente, dell’amministrazione Ballarè è il fatto che non ci fosse un assessorato al Lavoro». Se non arrivasse al ballottaggio, non sosterrà Ballarè e il PD. Anche Gian Carlo Paracchini ha rivolto molte critiche alla giunta uscente: «Non si fanno le cose senza sapere perché. Non mi è piaciuta la superficialità nel “fare”, come per esempio il mercato coperto senza climatizzazione, il Teatro Faraggiana senza scarichi fognari, la prosopopea di certe iniziative culturali con prevedibili bilanci negativi. Sono stati cinque anni di tagli alle scuole, agli asili, alla manutenzione di strade e marciapiedi, di trascuratezza continua, di informazioni insufficienti, di indifferenza: è davvero patetica l’agitazione di questi ultimi mesi, con rappezzi e tacconi da tutte le parti».
Per Romano Piantanida le priorità per Novara sono manutenzione, riqualificazione e «recupero delle aree dismesse e degli immobili fatiscenti, del centro storico, delle piazze e delle vie di tutta la città, dei centri di cultura, dei palazzetti dello sport». Da ex commerciante pensa poi che sia necessario far ripartire «le piccole economie, creando così nuovi posti di lavoro, e stimolando i negozi di quartiere, per non farli morire».