Dentro i cassetti dello Smithsonian
Come è organizzata l'enorme collezione del museo di storia naturale di Washington, con ossi di balena, piante e uccelli colorati, tra le altre cose
Il National Museum of Natural History di Washington – cioè il museo di storia naturale – è uno dei più famosi tra quelli che fanno parte dello Smithsonian Institution, l’importante istituto di istruzione e ricerca amministrato e finanziato dal governo degli Stati Uniti. Chip Clark ha lavorato come fotografo del museo dal 1973 fino a quando è morto, nel 2010, scattando numerose fotografie agli archivi dei dipartimenti dove viene conservato gran parte del materiale che solitamente non è visibile al pubblico: ci sono decine di cassetti con uccelli, mammiferi e pesci tassidermizzati, fossili e piante, tra le altre cose.
Le collezioni del museo di storia naturale sono così vaste che – nonostante i tre piani di spazio espositivo – solo meno dell’uno per cento viene messo in mostra; l’archivio del museo rappresenta circa il 90 per cento delle collezioni di tutto lo Smithsonian Institute. Sono risorse che permettono di dare un contributo alla conoscenza scientifica, conservando esemplari in molti casi rarissimi che dicono qualcosa sulla storia delle specie.
Clark non ha fotografato gli archivi cosi com’erano, ma ha cercato di allestire la scena secondo criteri estetici. La prima foto che ha scattato è quella della collezione di uccelli nel dipartimento di zoologia dei vertebrati, nel 1992: in un’intervista sul sito dello Smithsonian Magazine (il mensile ufficiale dello Smithsonian Institution) il vicedirettore del museo Carol Butler ha spiegato che per scattare quella foto ci sono volute quasi otto ore, perché per far risaltare i colori e migliorare l’effetto finale alcuni cassetti – che sono posizionati secondo ordini di catalogazione specifici – sono stati spostati.