Per la Svizzera è il momento di fare sul serio
Arriva agli Europei con un'ottima squadra ma negli ultimi anni non ha ottenuto grandi risultati, e ora non vince da novembre
Nelle qualificazioni agli Europei di calcio in Francia iniziate nel settembre del 2014, la Svizzera non era partita bene: aveva perso le prime due partite contro Inghilterra e Slovenia, cioè le due squadre con cui avrebbe dovuto competere fino alla fine per ottenere un posto nella fase finale. Qualche mese prima e con un altro allenatore – il tedesco Ottmar Hitzfeld – la nazionale svizzera aveva concluso la Coppa del Mondo agli ottavi di finale, facendo quello che doveva fare: ai gironi aveva battuto Ecuador e Honduras, due fra le squadre più deboli del torneo, e aveva perso 5 a 2 contro la Francia. Negli ottavi di finale contro l’Argentina la partita fu decisamente più equilibrata di quella contro la Francia e la Svizzera ebbe anche alcune importanti occasioni per segnare, ma alla fine perse uno a zero.
La Svizzera ha mantenuto questo andamento – vincere quando la vittoria è scontata, faticare molto quando ha davanti squadre simili o più forti – anche nel girone di andata delle qualificazioni: sconfitte contro Inghilterra e Slovenia, vittorie contro San Marino, Estonia e Lituania. La squadra, che nel frattempo era stata affidata a Vladimir Petkovic, ex allenatore della Lazio, è riuscita tuttavia ad arrivare seconda e qualificarsi direttamente agli Europei, senza passare per gli spareggi, grazie alla vittoria contro la Slovenia nel girone di ritorno e anche ad alcuni deludenti risultati di quest’ultima. In molti credono che la Svizzera da un paio di anni abbia le potenzialità per ottenere qualche risultato rilevante: non è ancora una squadra da semifinale degli Europei o da quarti di finale ai Mondiali, ma ha le qualità per provarci.
In effetti da alcuni anni la squadra è composta da ottimi giocatori, per esempio il portiere Yann Sommer, i terzini Stephan Lichtsteiner e Ricardo Rodríguez, il centrocampista Granit Xhaka e il trequartista Xherdan Shaqiri. Diciamo così: non si può dire che la Svizzera negli ultimi due anni abbia deluso le aspettative, ma nemmeno che abbia sorpreso chi segue il calcio.
Il gol più bello segnato da Shaqiri (ok, forse per sbaglio) in questa stagione con lo Stoke City
Dalla fine delle qualificazioni, la Svizzera ha giocato cinque amichevoli e i risultati non sono stati positivi. L’unica vittoria è arrivata contro l’Austria lo scorso novembre: poi solo sconfitte, contro Irlanda, Bosnia e Belgio. Ci sono stati anche un po’ di infortuni: ad aprile si è fatto male il difensore centrale titolare Timm Klose, pochi giorni fa il centrocampista Renato Steffen. L’infortunio di Klose potrebbe essere il più dannoso, visto che Petkovic tra i difensori centrali non ha molta scelta. Klose sarebbe stato probabilmente il titolare insieme a Djourou dell’Amburgo, che però soffre anche lui di qualche piccolo problema fisico. L’esperto Philippe Senderos è stato escluso dalla lista dei convocati dopo non aver convinto nelle due amichevoli giocate a maggio. Quindi oltre a Djourou restano solo il 19enne Nico Elvedi, Steve von Bergen e Fabian Schär, che dovrebbe prendere il posto da titolare accanto a Djourou.
Portieri Roman Bürki (Borussia Dortmund), Marwin Hitz (Augsburg), Yann Sommer (Borussia Mönchengladbach)
Difensori Johan Djourou (Amburgo), Nico Elvedi (Mönchengladbach), Michael Lang (Basilea), Stephan Lichtsteiner (Juventus), François Moubandje (Tolosa), Ricardo Rodríguez (Wolfsburg), Fabian Schär (Hoffenheim), Steve von Bergen (Young Boys)
Centrocampisti Valon Behrami (Watford), Blerim Dzemaili (Genoa), Gelson Fernandes (Rennes), Fabian Frei (Mainz), Xherdan Shaqiri (Stoke City), Granit Xhaka (Borussia Mönchengladbach), Denis Zakaria (Young Boys)
Attaccanti Eren Derdiyok (Kasımpaşa), Admir Mehmedi (Bayer Leverkusen), Breel Embolo (Basilea), Haris Seferovic (Francoforte), Shani Tarashaj (Grasshoppers)
La Svizzera non ha partecipato agli Europei di quattro anni fa, perché si qualificò terza nel suo girone dietro Inghilterra e Montenegro. L’ultimo torneo a cui ha partecipato è stato quello organizzato in casa nel 2008, per cui non dovette affrontare le qualificazioni. Per questi Europei è stata sorteggiata nel girone A con Francia, Romania e Albania: un girone che, sulla carta, è in grado di passare come seconda classificata.
La squadra svizzera è forte soprattutto negli esterni. I due terzini titolari, Lichtsteiner e Rodriguez, potrebbero giocare tranquillamente nelle prime cinque nazionali d’Europa. Soprattutto Rodriguez, 23 anni, è uno dei terzini più forti d’Europa e da anni è seguito dalle più importanti squadre del mondo. Lichtsteiner e Rodriguez sono due terzini molto bravi in attacco e utili alla squadra negli inserimenti e nel creare spazi nella metà campo avversaria, ma i problemi difensivi della Svizzera potrebbero limitare le loro avanzate. La Svizzera comunque sulle fasce è ben messa anche in attacco, dove può schierare due buoni calciatori esterni come Shaqiri e Mehmedi. Xherdan Shaqiri non è più una novità per il calcio europeo, dato che si sente parlare di lui da anni. È bravo soprattutto a tenere la palla, per dare tempo alla squadra di organizzarsi o per farla salire dalla propria metà campo; ha un fisico molto resistente e tarchiato, difficile da sbilanciare.
Fra le punte centrali, le opzioni a disposizione di Petkovic sono limitate e non eccezionali: ci sono Derdiyok, Embolo, Seferovic e Tarashaj. Derdiyok è utile soprattutto nelle sponde e nel gioco aereo mentre Seferovic non ha disputato un buona stagione con l’Eintracht Francoforte, con cui ha segnato solamente 3 gol in 29 partite di campionato. Petkovic potrebbe decidere anche di far giocare la giovane promessa del Basilea Breel Embolo, uno dei giovani attaccanti più interessanti d’Europa, ma con il rischio di far “perdere peso” all’attacco. La media gol della squadra è da migliorare, soprattutto in vista di partite secche in cui se si gioca bene ma non si segna si viene lo stesso eliminati.
Nelle 40 partite giocate con il Basilea quest’anno, Embolo ha segnato 13 gol
A centrocampo, con Dzemaili e Behrami, sarà fondamentale Granit Xhaka, centrocampista centrale che è stato definito più volte dai giornalisti sportivi tedeschi come il “leader” del Borussia Mönchengladbach nelle ultimi stagioni. Xhaka è un giocatore completo: non segna molto ma è molto bravo sia nel costruire il gioco e far partire le azioni d’attacco sia nell’interruzione del gioco avversario, in cui è aiutato da un carattere e uno stile di gioco molto aggressivo. L’Arsenal lo ha comprato pochi giorni fa per 45 milioni di euro e si può dire che agli Europei Xhaka sarà il giocatore più importante della squadra.
La Svizzera potrebbe considerare soddisfacente arrivare fino ai quarti di finale: è favorita per il secondo posto nel girone A e agli ottavi potrebbe anche riuscire a evitare le squadre più forti. In molti si aspettano che la Svizzera, dopo anni di risultati buoni ma non così buoni, a questi Europei possa finalmente fare un salto di qualità, un po’ come fece ai Mondiali del 2006. Per farlo avrà bisogno di segnare molto di più di quello che ha fatto nelle ultime partite e trovare una soluzione equilibrata per la difesa.
Questa è l’ottava guida del Post alle 24 nazionali che parteciperanno agli Europei: qui trovate la pagina con tutte le altre.