Lo stupro di gruppo di cui si parla in Brasile
Una ragazza di 16 anni è stata violentata da almeno trenta uomini: ci sono state manifestazioni di protesta in tutto il paese
Da qualche giorno i giornali internazionali raccontano di uno stupro di gruppo avvenuto in Brasile, nella zona ovest di Rio de Janeiro, dove sabato 21 maggio una ragazza di 16 anni è stata drogata e ripetutamente violentata mentre era in stato di incoscienza: gli uomini sospettati di aver commesso gli abusi sono almeno trenta e finora solo quattro sono stati fermati. Martedì scorso è anche circolato un video su Twitter in cui si vede la ragazza nuda e incosciente e due uomini che si vantano, ridendo, di averla stuprata insieme ad altre decine di aggressori. Il video è stato successivamente rimosso. Qualche giorno dopo un’altra giovane donna di 17 anni è stata vittima di uno stupro di gruppo in Brasile, nello stato nord orientale di Piauí, commesso da almeno cinque uomini tra i 15 e i 18 anni.
L’ex presidente del paese Dilma Rousseff, temporaneamente sospesa dal suo incarico da una procedura di impeachment, ha scritto su Twitter che questa «barbarie» va «combattuta, smascherata e punita». Il giorno dopo – secondo alcuni giornali brasiliani esclusivamente per la pressione dei cittadini sui social network – anche l’attuale presidente, Michel Temer, ha pronunciato qualche parola di condanna. Temer ha anche promesso di creare un dipartimento speciale all’interno della polizia federale per trattare specificamente la violenza contro le donne.
Le femministe hanno però criticato Temer e in diverse città del paese ci sono state negli ultimi giorni manifestazioni di protesta per chiedere giustizia e denunciare il radicato sessismo del Brasile. «Non credo che un governo che ha eliminato il ministero delle Donne sia realmente preoccupato di questa questione», ha detto Cynara Menezes, autrice di un blog femminista molto popolare in Brasile. Carmen Lucia, giudice della Corte Suprema, ha poi parlato di una «cultura maschilista pervasiva». Michel Temer era già criticato dalle attiviste femministe perché all’inizio di maggio aveva nominato un governo composto da soli uomini.
Secondo i documenti ufficiali sulla sicurezza pubblica del paese, nel 2014 in Brasile sono stati denunciati 47.646 stupri. Una cifra probabilmente molto inferiore alla realtà: secondo l’Istituto di ricerca economica applicata (IPEA) in Brasile solo il 10 per cento delle violenze sessuali vengono denunciate alla polizia. L’istituto stima che siano circa 527 mila le persone che vengono violentate ogni anno: l’89 per cento sono donne e il 70 per cento di queste sono bambine e adolescenti. Cynara Menezes ha spiegato che in Brasile c’è una cultura dello stupro: «Ogni volta che si verifica un caso di aggressione, qualcuno sottolinea che la donna indossava una gonna corta, che amava partecipare alle feste nelle favelas o che aveva fatto uso di droghe». Uno degli investigatori che stavano indagando sul caso dello stupro di gruppo è stato rimosso dall’incarico su richiesta dell’avvocata della ragazza perché durante l’interrogatorio l’ha «rimproverata», di fatto colpevolizzandola.
Secondo un sondaggio condotto sempre da IPEA nel 2014, il 26 per cento degli intervistati pensa che le donne che indossano abiti che lasciano alcune parti del corpo scoperte meritino di essere aggredite. Il 65,1 per cento ritiene inoltre che una donna aggredita dal compagno, e che nonostante questo non lo lasci, «ami» essere picchiata.