La risposta di Amadori al servizio di Report
Dice che le immagini mostrate ieri da Rai 3 sono vecchie di sei mesi e che intanto quell'allevamento è stato ristrutturato
Nella puntata di domenica 29 maggio su RaiTre, la trasmissione Report si è occupata del caso dei batteri resistenti agli antibiotici e degli antibiotici in generale che assumiamo con il cibo: a volte anche senza saperlo, perché utilizzati in grande quantità negli allevamenti intensivi di animali. La giornalista Sabrina Giannini durante la trasmissione ha mostrato alcune brutte immagini che provenivano da un allevamento di Amadori in Emilia-Romagna in cui, tra le altre cose, si vede un addetto orinare dentro la struttura proprio vicino agli animali. Qui potete vedere il servizio completo di Report.
Amadori, una delle principali aziende italiane nel settore avicolo, ha risposto alla trasmissione di Report con un comunicato:
Cesena, lunedì 30 maggio 2016
Oggetto: precisazioni in merito al servizio di Report andato in onda su Rai 3
In seguito al servizio andato in onda su Report domenica 29 maggio su Rai 3, la nostra azienda è sconcertata per la visione assolutamente parziale e scorretta offerta dalla trasmissione rispetto al suo operato. Ritiene pertanto doveroso fornire una serie di precisazioni.
– Le immagini all’interno dell’allevamento di suini sono state girate oltre 6 mesi fa, in una struttura datata compresa all’interno di un piano aziendale di ristrutturazione e che già oggi è completamente ristrutturata. Le riprese hanno in oggetto principalmente un locale isolato rispetto al resto della struttura, destinato al ricovero di animali che hanno manifestato dei problemi, come la legge prevede per ogni allevamento. Sono quindi immagini che non rappresentano in maniera veritiera il nostro sistema d’allevamento.
– La presenza di topi in allevamento, specialmente nelle ore notturne, come evidenziato dalle immagini, è certamente un problema che impegna tutti gli allevatori: la nostra azienda investe notevoli risorse per mettere in atto piani di derattizzazione concordati e verificati regolarmente dalle ASL, ma è evidente che all’interno degli allevamenti di suini in piena campagna è difficile riuscire ad eliminare completamente la presenza di topi, anche se questo non ci impedisce di andare alla ricerca di metodi sempre più efficaci per ridurre al minimo il problema.
– Indagheremo e prenderemo provvedimenti rispetto all’episodio non conforme adottato dall’operatore all’interno dell’allevamento riportato nel servizio e riverificheremo le procedure di controllo messe in atto per evitare il loro accadimento. Il caso è assolutamente isolato: sottolineiamo che esiste un piano di formazione ampio e strutturato che coinvolge tutti gli oltre 1.300 operatori del settore zootecnico, che lavorano con gli animali lungo l’intera filiera.
– L’azienda ha attivato da anni un piano di investimenti significativo per rimodernare e ristrutturare gli allevamenti pre-esistenti, e adeguarli ai più recenti standard di benessere animale e di biosicurezza. Ribadiamo comunque che tutti gli allevamenti della nostra azienda rispettano le normative europee e italiane sul benessere animale, e sono sottoposti a controlli regolari effettuati da veterinari interni ed esterni all’azienda.
– Per quanto riguarda gli antibiotici, ricordiamo che la nostra azienda ricorre al loro uso solo a scopo curativo, mai preventivo, e solo nei casi ove sia strettamente necessario, individuati in accordo coi veterinari, secondo i limiti e i vincoli imposti dalla vigente normativa. In casi di utilizzo di antibiotico, gli animali vengono avviati alla macellazione solo dopo il superamento del “periodo di sospensione”, cioè il tempo necessario affinché il farmaco sia smaltito prima che l’animale venga avviato alla macellazione e quindi al consumo, condizione che viene puntualmente verificata dai veterinari pubblici, sia in allevamento, sia in fase di macellazione. In ogni caso, la nostra scelta è quella di allungare sempre il tempo di sospensione richiesto dalla normativa.
– Anche i risultati del Piano Nazionale Residui (PNR) del Ministero della Salute, piano di campionamento e analisi effettuato dalle Asl con lo scopo di verificare che i farmaci veterinari siano utilizzati correttamente secondo le norme nazionali e comunitarie, confermano che nelle produzioni zootecniche italiane non ci sono problematiche rilevanti per quanto riguarda residui di antibiotici pericolosi per l’uomo. Nella crescita dei nostri animali non utilizziamo antibiotici promotori della crescita: il loro utilizzo è vietato dal 1 gennaio 2006 su tutto il territorio europeo.
La nostra azienda, contrariamente a quanto emerso dal servizio, è in realtà una delle eccellenze nel settore zootecnico italiano, e ha preso impegni che vanno anche oltre a quanto richiesto dalla normativa. Ad esempio, il nostro piano di riduzione degli antibiotici negli ultimi 3 anni ci ha consentito di ridurne l’uso nella filiera pollo e tacchino di circa il 50%. Siamo i primi in Italia nell’allevamento di polli all’aperto, con oltre 100 allevamenti in Puglia, abbiamo scelto di ridurre volontariamente la densità negli allevamenti di polli, in alcune nostre linee. Abbiamo un piano di formazione ampio e strutturato rivolto a tutti gli operatori: a partire da gennaio 2014 sono oltre 230 i dipendenti che hanno ottenuto il patentino europeo per il benessere animale, rilasciato in seguito al corso di formazione organizzato in collaborazione con le Asl e le Regioni.
La redazione di Report è entrata all’interno degli allevamenti illegalmente, senza autorizzazione, ha contattato la nostra azienda solo dopo essere già entrata all’interno della proprietà privata: questa modalità di recupero di documentazione ci è sembrata fortemente scorretta e per questo abbiamo deciso di non rilasciare alcuna intervista. Avremmo volentieri affrontato queste tematiche con la redazione di Report, come facciamo regolarmente con chi ce lo chiede. Ma le modalità con cui sono state svolte le riprese, e l’impossibilità di intervenire in diretta, non ci hanno messo nelle condizioni di renderci disponibili in maniera fiduciosa.
Siamo sconcertati dalla visione assolutamente parziale e scorretta del nostro operato rappresentata da Report, pertanto valuteremo eventuali azioni.
La nostra azienda, dove tutti i giorni lavorano con impegno e passione oltre 7.400 persone, intende proseguire la propria attività in un’ottica di miglioramento continuo, di investimenti sul territorio e di attenzione al consumatore.
La Direzione aziendale