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  • Mercoledì 25 maggio 2016

“Dov’è Mario” di Corrado Guzzanti: come vederlo in streaming

È il primo programma tv di Guzzanti dopo "Aniene 2", del 2012: le cose da sapere per vederlo in tv e in streaming

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Dov’è Mario? , il nuovo programma televisivo dell’attore e comico Corrado Guzzanti, è andato in onda la sera di mercoledì 25 maggio. La serie tv Dov’è Mario? è composta da quattro puntate scritte da Guzzanti e Mattia Torre, e dirette da Edoardo Gabbriellini: le altre puntate andranno in onda i prossimi mercoledì. L’ultimo programma televisivo di Guzzanti era stato Aniene 2, trasmesso sempre da Sky nel 2012. La prima puntata di Dov’è Mario? si può seguire sia su Sky che in chiaro su TV8 (oltre che in streaming sull’app Sky Go e sul sito di TV8). Le altre tre puntate si potranno invece seguire solo su Sky e su Sky Go.

Gli episodi di Dov’è Mario saranno trasmessi da Sky Atlantic e andranno in onda alle 21.10 per quattro mercoledì successivi. Il primo episodio si potrà però vedere anche su Sky Uno e in chiaro su Tv8. Chi non è abbonato a Sky può vedere Dov’è Mario? attivando il servizio Sky Online, che permette di vedere le serie tv e gli altri programmi di Sky da pc, smartphone, smart tv, Xbox One e PS4. Il costo mensile del servizio è di 9,99€ ma il primo mese di abbonamento è gratuito. La serie, che Guzzanti ha definito un “thriller comico”, racconta la storia di Mario Bambea, filosofo e opinionista di sinistra, che dopo un incidente d’auto si risveglia dal coma con una personalità sdoppiata: da una parte quella del colto, educato e razionale Bambea, dall’altra quella del comico razzista e volgare Bizio.

Il giorno della presentazione ufficiale della serie la Repubblica ha pubblicato un editoriale firmato da Mario Bambea:

Siamo dunque così invariabilmente certi, così geo politicamente polarizzati, ora che il mondo ideale di riferimento è esso stesso in uno stato di crescente mercificazione che se non è ideologia così poco (tempo e volontà), ci manca? Quali che siano le formule del destino istituzionale sul doppio perno seicentesco della bicamere, è in vista del referendum, lecito se non doveroso dubitare sul lungo periodo che vedrà l’Europa auto desovranizzarsi per la santa icona di ciò che di più europeo c’è stato e non come sogno onanistico, cioè e dunque l’euro. Feticcio di ottone e sangue. Di pomi d’oro e manici di scopa che qui nessuno vuole più ricordare. Ogni cosa si defila e lascia dietro di sé i suoi simboli. Abbandonare i carri armati per raggiungere in ritirata la riva.