Il debito della Grecia sarà alleggerito
Lo ha deciso l'Eurogruppo questa notte: era la cosa che la Germania non voleva assolutamente fare
Nella notte tra martedì e mercoledì, dopo 11 ore di riunione a Bruxelles, i ministri delle Finanze dei paesi che hanno l’euro come moneta hanno deciso di alleggerire il debito della Grecia, per la prima volta dal 2012. «Si tratta di un grande passo avanti», ha detto Jeroen Dijsselbloem, presidente dell’Eurogruppo.
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Alleggerire il debito significa ritardare le scadenze dei pagamenti con cui la Grecia deve restituire il denaro che gli è stato prestato, in modo da rendere più semplice la situazione finanziaria del governo greco. Da mesi il Fondo Monetario Internazionale chiedeva un alleggerimento del debito greco, ma la Germania – il principale creditore della Grecia – si era sempre opposta a qualsiasi intervento del genere, nel timore di creare un precedente che altri paesi europei avrebbero potuto sfruttare.
Nel corso dell’incontro, com’era previsto, i ministri delle Finanze si sono accordati anche per estendere un nuovo prestito da circa 10 miliardi di euro alla Grecia. L’accordo è arrivato dopo che il governo greco ha approvato una nuova serie di tagli alla spesa e aumenti di tasse, previsti dall’accordo con i creditori dello scorso luglio. In cambio degli aiuti, la Grecia si è impegnata a mantenere un avanzo primario (cioè un deficit tra entrate e uscite, al netto della spesa per gli interessi) pari al 3,5 per cento del PIL fino al 2018. Molti ritengono che questo avanzo primario sia insostenibile sul lungo periodo.
Non si conoscono ancora molti dettagli sull’alleggerimento del debito, ma la decisione è considerata comunque un cambiamento importante. Nel 2012 il debito greco in mano ai privati era stato sottoposto al cosiddetto “haircut”: in sostanza era stato tagliato; gli investitori che avevano prestato dei soldi alla Grecia, come banche e fondi, avevano perso quasi tutto. Da allora la Germania si è sempre opposta a qualunque intervento sul debito. Anche durante le trattative dello scorso luglio, che rischiavano di portare la Grecia fuori dall’euro, il governo tedesco aveva di fatto messo il veto su qualunque possibilità di alleggerimento.
In molti però, come il Fondo Monetario Internazionale, ritengono che la Grecia non sarà mai in grado di restituire i suoi debiti, indipendentemente dalla quantità di tagli e di aumenti di tasse che il governo riuscirà a implementare. Negli ultimi mesi l’FMI era arrivato a minacciare di ritirarsi dalle trattative se non fosse stato raggiunto un accordo sul debito. È uno scenario che preoccupa molti governi creditori della Grecia, che temono di non riuscire a condurre le trattative senza l’aiuto tecnico del FMI. Nei prossimi mesi si capirà se l’accordo di stanotte è davvero un cambiamento di strategia o se l’alleggerimento concesso è soltanto, come scrive Politico, il minimo indispensabile per evitare che l’FMI abbandoni le trattative.