Bizzarrie di Louis Van Gaal
I due anni dell'allenatore olandese al Manchester United non hanno prodotto grande calcio, ma grandi e strane storie sì
Era nell’aria da mesi ma l’esonero di Louis Van Gaal dall’incarico di allenatore del Manchester United – la più vincente squadra di calcio inglese – è diventato ufficiale solo ieri, due giorni dopo che la squadra era riuscita a vincere il suo primo importante trofeo in quattro anni, la FA Cup. Van Gaal allenava il Manchester United da due stagioni: nel 2014/2015 la squadra era arrivata quarta in Premier League, quest’anno invece quinta, al termine di un’altra stagione deludente e ben lontana dai livelli raggiunti con il leggendario allenatore scozzese Alex Ferguson.
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I risultati ottenuti dalla gestione di Van Gaal sono stati piuttosto scarsi, considerati i grossi investimenti fatti dalla società anni per acquistare giocatori costosi come Bastian Schweinsteiger, Anthony Martial, Memphis Depay, Angel Di Maria e diversi altri; e considerata anche l’eccitazione con cui Van Gaal era stato accolto nel 2014, soffiato al Tottenham e reduce dal terzo posto con l’Olanda ai Mondiali in Brasile. Oltre a questo Van Gaal era considerato come un allenatore carismatico e in grado di garantire vittorie, avendo vinto nella sua carriera quattro campionati, una Coppa UEFA, una Champions League e una Coppa Intercontinentale con l’Ajax, due campionati spagnoli con il Barcellona e uno tedesco con il Bayern Monaco. Van Gaal tuttavia era ed è ritenuto da molti anche un personaggio abbastanza eccentrico. Luca Toni, che fu allenato da Van Gaal quando era al Bayern Monaco, in un’intervista di qualche anno fa disse:
“Una cosa pazzesca, mai vissuta prima. Van Gaal voleva mettere in chiaro che lui poteva sostituire qualsiasi giocatore, indipendentemente da come si chiamasse, perché aveva le palle: per dimostrarlo si calò i pantaloni davanti a noi. E ha un problema con i giocatori di mentalità latina, come dimostra il fatto che Demichelis [difensore argentino] se ne sia andato. E soprattutto mi sembra che abbia difficoltà con chi ha un carattere forte. Anche Lucio se ne è andato, con Ribery ci sono stati scontri. Sono sicuro: Oliver Kahn e Van Gaal insieme non avrebbero funzionato”.
Nei suoi due anni a Manchester Van Gaal è stato uno degli allenatori preferiti dalla stampa inglese, in un certo senso, per via della frequenza delle sue stramberie. Lo scorso novembre disse, parlando di sé a una conferenza di allenatori:
“Sono anche un innovatore e ho introdotto un sacco di cose. Sono stato il primo allenatore a portarsi dietro un blocco note: ora tutti hanno un blocco note. Sono stato il primo a servirmi dei video. […] Io vengo da un tempo in cui gli allenatori facevano tutto. Ora sono un manager e ho un dipartimento di scienze sportive, uno di scouting, uno medico, ho degli assistenti. Non faccio nulla… niente! Delego. Delego e guadagno un sacco di soldi”.
A febbraio, dopo la sorprendente sconfitta contro i danesi del Midtjylland nell’andata dei sedicesimi di finale di Europa League, in una conferenza stampa Van Gaal aveva detto: «Dobbiamo tenere meglio la palla e dobbiamo muoverla più velocemente. Spesso uso la parola “eccitati”, con i miei giocatori… È vero o no? [rivolgendosi al centrocampista Juan Mata, seduto al suo fianco]».
In due anni Van Gaal non ha mai dato l’impressione di essere particolarmente legato ai suoi giocatori, per il modo in cui ne parlava e soprattutto per quello che si vedeva in campo. Il giornalista sportivo del Guardian Daniel Taylor, in un articolo pubblicato domenica scorsa, ha raccontato alcune delle ragione delle scarse prestazioni del Manchester United in questa stagione, le quali sarebbero tutte riconducibili al pessimo rapporto tra Van Gaal e la maggioranza dei giocatori in squadra.
Per esempio, Van Gaal era solito mandare delle mail a tutti i giocatori il giorno dopo ogni partita, a cui allegava video e immagini dei movimenti che avevano fatto e che lui giudicava sbagliati. Spesso i giocatori le ignoravano, stufi delle sue critiche. Van Gaal allora aveva chiesto e ottenuto un modo per controllare quali mail inviate venissero veramente aperte e per quanto tempo. Alcuni giocatori ne erano venuti al corrente: aprivano le mail dal telefono e le lasciavano aperte per venti minuti mentre facevano altro. Oltre alle mail, Van Gaal era solito rimproverare severamente qualsiasi giocatore avesse commesso un errore davanti a tutta la squadra.
L’articolo di Taylor contiene molte informazioni che solo i calciatori del Manchester possono avergli raccontato: niente è stato confermato ufficialmente, come è normale in questi casi, ma ci sono buone ragioni per considerarle credibili, a cominciare dall’affidabilità sua e del Guardian. Secondo l’articolo nel corso delle partite molte volte i giocatori avrebbero ignorato le istruzioni di Van Gaal perché le giudicavano inutili e inefficaci. Una di queste, per esempio, era non calciare il pallone subito verso la porta quando lo si riceve in area di rigore (“di prima”, come si dice nel calcio) ma precedere il tiro con un tocco in più. In molti credono che questa sia una delle ragioni per cui il Manchester abbia segnato solamente 49 gol in questa stagione, un dato paragonabile a quello di molte squadre che hanno terminato la stagione nella zona bassa della classifica.
Per spettatori e giornalisti, comunque, Van Gaal è stato uno spasso, per le sue frasi strampalate e i suoi modi di fare che passavano rapidamente dalla compostezza più rigida a delle sceneggiate al limite del ridicolo, come quella nella partita contro l’Arsenal di due mesi fa, quando per imitare un fallo nell’area di rigore avversaria si era buttato a terra.
A fine partita aveva detto:
«Me ne sto sempre seduto in panchina ma oggi le mie emozioni erano un tantino troppo forti, poi mi sono scusato con l’arbitro»
Ne fece un’altra di simile quando allenava l’Ajax, durante la finale di Champions League del 1995 vinta contro il Milan, per lo stesso identico motivo:
Van Gaal ha concluso la sua bizzarra esperienza al Manchester United in modo altrettanto bizzarro: al termine dell’ultima partita di campionato, vinta 3 a 1 contro il Bournemouth, ha preso un microfono in mezzo al campo e ha ringraziato i tifosi per il sostegno dato alla squadra nel corso della stagione, come aveva fatto un anno fa nonostante i cori dei tifosi dell’Arsenal. Mentre parlava, però, alcuni tifosi cantavano il nome del probabile nuovo allenatore della squadra, José Mourinho, altri lo fischiavano mentre pochi altri lo applaudivano.