I nuovi scontri nella Zona verde di Baghdad
È la seconda volta in un mese che un gruppo di manifestanti riesce a entrare nel quartiere del governo: secondo Reuters ci sono almeno 4 morti
Ieri a Baghdad, la capitale dell’Iraq, ci sono stati violenti scontri tra la polizia e alcuni manifestanti che sono riusciti a irrompere nella Zona verde, il quartiere dove hanno sede i palazzi del governo le ambasciate straniere. Secondo alcuni ospedali locali contattati da Reuters, in seguito agli scontri ci sono stati almeno 4 morti e 90 feriti. I manifestanti era soprattutto seguaci diMoqtada al Sadr, potente religioso sciita ed ex capo di un gruppo para-militare. La protesta era motivata dalla sostanziale immobilità del parlamento, che da settimane non riesce ad approvare una serie di riforme contro la corruzione, e dal fallimento delle forza di sicurezza nazionali, che non sono riusciti a fermare un nuovo ciclo di attentati dello Stato Islamico che nelle ultime settimane ha colpito la città. Il Wall Street Journal ha definito la manifestazione di ieri una delle più partecipate delle ultime settimane.
Protesters retreating across the bridge, ambulances also rushing out pic.twitter.com/a4s9uqnCOr
— Loveday Morris (@LovedayM) May 20, 2016
La Zona verde è il quartiere più sorvegliato di Baghdad, circondato da un muro di cemento. Quella di venerdì è stata la seconda irruzione nella zona da parte di manifestanti legati ad al-Sadr. Il 29 aprile, i manifestanti erano riusciti ad occupare per diverse ore l’edificio del parlamento prima di venire dispersi dalla polizia. Venerdì le forze di sicurezza irachene sono intervenute immediatamente per disperdere i manifestanti, utilizzando lacrimogeni, proiettili di gomma e armi da fuoco. Dopo gli scontri in città è stato proclamato un coprifuoco, che però è stato ritirato poche ore dopo. In un discorso tenuto dopo gli scontri, il primo ministro iracheno Haider al Abadi ha condannato l’irruzione nella Zona verde da parte dei manifestanti, e ha detto che «la legge deve fare il suo corso nei confronti di qualsiasi trasgressore».