La UEFA ha criticato il prato di San Siro per la finale di Champions League
Un dirigente ha detto che ci sono diversi problemi, anche se probabilmente verranno risolti in tempo
Keith Dalton, responsabile esecutivo delle partite per la UEFA (l’organismo di governo del calcio europeo), ha criticato il prato dello stadio San Siro di Milano dove il prossimo 28 maggio si giocherà la finale di Champions League, il più importante trofeo di calcio per club in Europa. Dalton ha detto che il prato dello stadio non è all’altezza di una finale di Champions League ma che probabilmente sarà sistemato in tempo. La finale di quest’anno sarà giocata da due squadre spagnole: l’Atletico Madrid, che ha battuto il Bayern Monaco in semifinale, e il Real Madrid, che ha invece eliminato il Manchester City.
Keith Dalton, che si trova in questi giorni al World Stadium Congress di Doha, ha detto che «Siamo di fronte a numerosi problemi per preparare un prato degno di una finale di Champions League», e ha anche criticato i giardinieri che se ne occupano: «Il capo giardiniere, con tutto il rispetto che gli devo, è molto giovane ma è l’unica persona ad avere le competenze tecniche necessarie nella squadra operativa dello stadio. Gli altri sono giusto in grado di tenere in mano una forca». Ha però concluso di essere sicuro che tutto sarà pronto in tempo.
Nella storia della Champions League questa è la quarta volta che una finale si gioca a San Siro, lo stadio dove normalmente giocano le due squadre di Milano, l’Inter e il Milan: si è già giocato nel 1965, 1970 e nel 2001 quando il Bayern Monaco vinse contro l’FC Valencia. La decisione di disputare la finale a Milano è stata presa dal Comitato Esecutivo della UEFA nel 2014 e, in vista del 28 maggio, lo stadio ha dovuto subire diverse modifiche per poter rispettare alcuni standard. Il principale cambiamento ha riguardato le panchine, che sono state spostate tra i posti degli spettatori, nelle prime file della tribuna, come negli stadi inglesi. Inoltre le barriere di sicurezza del primo anello di tribune (che la UEFA avrebbe voluto eliminare del tutto) sono state abbassate da 2,20 metri a 1,10.
Le cattive condizioni del prato di San Siro sono state un problema piuttosto discusso per diversi anni, dopo la costruzione del terzo anello di tribune per i Mondiali di Italia 90 che crearono problemi alla crescita dell’erba. Dal 2012, dopo che per anni si erano adottate soluzioni temporanee, il terreno di gioco di San Siro è stato rifatto usando un misto di erba naturale e sintetica, e questo ha migliorato molto le condizioni di gioco (prima non era inusuale vedere ampie zone del campo senza erba). M-I Stadio, la società che gestisce lo stadio San Siro ha replicato a Dalton con un comunicato:
«In merito alle dichiarazioni di un Dirigente di UEFA, match operations manager mai visto a San Siro in questi ultimi tre anni di lavoro per UCLF 2016 (la finale di Champions League, ndr) si evidenzia che il loro contenuto, oltre a non corrispondere al vero e a non essere quello comunicatoci ufficialmente da UEFA, risulta anche essere totalmente contraddittorio, indicando che per la gara potrà essere raggiunta la perfezione del terreno di gioco.
Questo avverrà proprio grazie al lavoro dello Staff tecnico e operativo, coordinato dall’agronomo di San Siro, che lo è anche per la Lega di Serie A e Serie B, con addetti assolutamente adeguati per qualità e quantità, con professionalità di esperienza pluriennale e ruoli riconosciuti a livello nazionale e internazionale.
Ricordiamo che il monitoraggio del campo per la Finale di Champions League è iniziato con UEFA e i suoi consulenti lo scorso ottobre con valutazioni periodiche: ad oggi è stato riconosciuto un ranking di 4,5 stelle su 5, per arrivare alle 5 il prossimo 28 maggio. Il terreno, inoltre, è stato visionato dal delegato delle finaliste, che l’ha giudicato già in buone condizioni. Se vi fossero state criticità rilevanti, l’indicazione sarebbe stata quella di rizollare il campo, cosa che a San Siro negli ultimi 3 anni non è mai avvenuta in corso di stagione proprio per l’ottimo livello raggiunto, contrariamente a quanto avvenuto negli campi che hanno ospitato altre finali UEFA».