9 cose su Gisele Bündchen
Da chi le diceva che aveva il naso grosso a cosa voleva fare da grande la supermodella brasiliana, in un nuovo ritratto pubblicato dal New York Times
Il New York Times ha pubblicato un lungo profilo della supermodella brasiliana Gisele Bündchen, che ha 35 anni ed è una delle più famose e pagate del momento: secondo la rivista Forbes nel 2015 ha guadagnato 44 milioni di dollari (quasi 39 milioni di euro). Bündchen vive negli Stati Uniti, tra New York e Boston, con il marito Tom Brady, un giocatore di football americano che gioca coi New England Patriots, e i loro tre figli. L’articolo racconta la sua storia: la sua infanzia, quando nel 1994 fu scoperta da un talent scout di un’importante agenzia per modelle, e la sua personalità, che ha contribuito quanto la bellezza a farle avere così successo.
1. Gisele Bündchen e il suo naso
All’inizio della sua carriera Bündchen fu più volte criticata per il suo naso, ritenuto troppo lungo per essere bello, troppo grande per finire sulla copertina di una rivista; alcuni le consigliarono anche di rifarselo. Nel 1998 Bündchen posò per la campagna pubblicitaria della collezione autunno-inverno 1998-1999 di Missoni realizzata dal famoso fotografo Mario Testino, che le nascose parzialmente il viso con i capelli perché temeva che il suo naso fosse troppo grande.
2. Come ha fatto ad avere successo
Bündchen ha spiegato al New York Times di aver avuto successo prima di tutto grazie all’impegno e alla forza di volontà: «anche se non ero la ragazza più bella, sarei stata quella con più energia e voglia di fare», «sono sempre stata una che lavora sodo, non sono mai arrivata in ritardo sul lavoro una sola volta in vita mia». Chi lavora nel mondo della moda conferma questa immagine, sottolineandone prima che ancora la bellezza, il buon umore, l’intelligenza e l’energia.
3. Undici copertine di Vogue
Gisele Bündchen è comparsa 11 volte sulla copertina dell’edizione americana di Vogue; Kate Moss solo 8. In particolare, per sei volte ha posato per la copertina della rivista tra il 1999 e il 2000, a 19-20 anni, quando divenne così famosa da essere conosciuta soltanto col suo nome Gisele.
4. Cosa mangia
Il cuoco personale di Gisele Bündchen e di Tom Brady, Allen Campbell, ha spiegato che l’80 per cento di ciò che mangiano è di origine vegetale e proviene solo da verdure biologiche; il restante 20 per cento è fatto da carne magra e biologica (manzo, pollo e anatra) e salmone selvatico. La lista degli ingredienti che Campbell non usa è piuttosto lunga: zucchero, farina bianca, glutammato monosodico, sale iodato, latticini, funghi, melanzane, pomodori, alimenti che contengono muffe, e caffé. Campbell disidrata gli alimenti con tre macchine diverse e spesso per cucinare utilizza la spirulina, un tipo di alga che disidrata lui stesso.
5. Quanti jeans aveva prima di diventare famosa
Gisele Bündchen viene da una famiglia della classe media e ha cinque sorelle, tra cui una gemella eterozigote. Crescendo le sorelle si passavano i vestiti l’un l’altra e Bündchen racconta che all’epoca non era molto interessata alla moda e possedeva un unico paio di jeans. Sua madre la iscrisse a una scuola per modelle sperando che ne migliorasse la postura, dato che era molto alta. A 14 anni fu notata da un talent scout mentre con alcune amiche di scuola si trovava in un centro commerciale: l’agente la convinse a trasferirsi a San Paolo, in Brasile, dove iniziò a lavorare; nel 1996, a 16 anni, sfilò per la prima volta a una settimana della moda, quella di New York.
Happy Mother’s Day to all! I want to honor and thank my mom and all the mothers for the love, dedication, patience and for the lessons only a mother can teach. I love you mom ! ❤️ Feliz dia das mães! Quero homenagear e agradecer a minha mãe e todas as mães pelo amor, dedicação, paciência e pelas lições que só uma mãe pode ensinar. Eu te amo mãe! Una foto pubblicata da Gisele Bündchen (@gisele) in data:
6. Cosa voleva fare da grande
Da piccola Bündchen immaginava di diventare come Jane Goodall, la famosa etologa che studiò per 40 anni la vita degli scimpanzé. Invece è diventata il simbolo, come scrisse nel 1999 Vogue, del ritorno della “modella sexy”, mentre dal 2000 al 2007 è stata una degli “angeli” di Victoria’s Secret. Lo stilista Alexander McQueen l’ha soprannominata “The Body”, come veniva chiamata negli anni Ottanta la supermodella Elle Macpherson. Nel 2014 la rivista Forbes l’ha inclusa nella lista delle donne più potenti del mondo. Tuttora Bündchen dice che quando pensa a sé stessa si identifica con la figura di Jane Goodall.
7. Il suo nome è un brand
Gisele Bündchen è riuscita a trasformare il suo nome e la sua persona in un marchio di successo: lo stylist Joe McKenna, che ha diretto alcune importanti campagne pubblicitarie degli ultimi anni, spiega che «ha sempre capito che “Gisele Bündchen” poteva essere anche un business. E anche se la parola brandizzare non mi piace, è proprio quello di cui è stata consapevole da subito». L’azienda di calzature brasiliana Grendene ha una linea di infradito a sua nome, le Ipanema Gisele Bündchen, e c’è anche una collezione di biancheria intima che si chiama come lei, la Gisele Bündchen Intimates.
8. Un libro su di lei
Ad aprile casa editrice Taschen ha pubblicato il libro Gisele, che raccoglie fotografie che raccontano i suoi vent’anni di carriera nel mondo della moda.
9. La “horsewalk”
Gisele Bündchen è nota, tra le altre cose, per il suo particolare modo di sfilare, chiamato “horsewalk”, cioè “camminata da cavallo”: alza molto il ginocchio nel fare un passo e lancia il piede in avanti con forza.