Una macchina per creare onde perfette
L'ha creata un grande surfista dopo averci lavorato per dieci anni, e a giudicare dai video funziona
Negli ultimi mesi il surfista Kelly Slater – che ha 44 anni, ha vinto 11 volte i Mondiali di surf ed è considerato uno dei surfisti migliori di sempre – ha lavorato a una specie di progetto segreto: la costruzione di una macchina per creare onde artificiali praticamente perfette per il surf. Il Guardian, che in un recente articolo ha messo insieme cosa si sa di questa macchina misteriosa, ha scritto che Slater ci lavorava da dieci anni e che la costruzione è iniziata due anni fa a Fresno, in California. Nel dicembre del 2015, senza preavviso, Slater ha pubblicato su Vimeo un video che mostra la macchina in azione, e lui che la sfrutta per cavalcare per più di 30 secondi un’onda praticamente perfetta. Craig Brokensha, che lavora al sito di news per surfisti Swellnet, ha spiegato che il video di Slater «ha praticamente rotto l’Internet», almeno quello frequentato dai surfisti. Il magazine Surfer l’ha pubblicato in un articolo intitolato semplicemente «la migliore onda mai creata dall’uomo».
La macchina di Slater non è l’unica a creare onde artificiali: nell’agosto del 2015 a Dolgarrog, nel Galles, ha aperto Surf Snowdonia, una laguna in cui è stata montata una macchina per creare onde il cui funzionamento è più o meno lo stesso di quella di Slater: sotto a un pontile in legno scorre un carrello con appeso una specie di “aratro”, che immerso nell’acqua provoca delle onde alla sua destra e sinistra (un po’ come quando toccate la superficie dell’acqua mentre vi trovate a bordo di una barca). Come si vede dai video girati a Snowdonia, però, la qualità delle onde sembra nettamente inferiore a quella della macchina di Slater: quelle di Snowdonia sembrano più basse, meno definite e più “scomode” da cavalcare.
Di recente Nat Young, un bravo surfista americano di 24 anni, è stato invitato a provare la macchina di Slater assieme ad altri noti surfisti come l’ex campionessa mondiale Carissa Moore. Young ha raccontato al Guardian che la sua prima impressione, dopo aver visto l’onda creata artificialmente venire verso di sé, è stata di stupore: «Vedi uno specchio d’acqua piatto, e tutt’a un tratto spunta questa onda perfetta». Anche lo specchio d’acqua è artificiale, lungo 640 metri e largo solamente 36: una specie di lunghissima piscina. Un’altra particolarità dell’impianto di Slater è che funziona interamente a energia solare. Matt Barr, un agente sportivo, ha fatto notare che la macchina di Slater potrebbe essere una grande innovazione per il surf in generale: «il problema del surf è che è così imprevedibile: se puoi costruire una cosa del genere in una città che ospita le Olimpiadi, sei in grado di organizzare a tavolino una gara di surf».
Diverse persone hanno però dei dubbi sull’impatto reale che avrà l’impianto di Slater sul surf. Nick Houndsfield, il CEO di un’azienda britannica che attualmente sta costruendo una piscina artificiale di surf a Bristol, nel Regno Unito, ha fatto notare che l’idea di Slater e in generale del meccanismo del suo impianto «è geniale, ma funziona solo per i surfisti professionisti», dato che produce un’onda “perfetta” alla volta. L’impianto di Houndsfield creerà invece un moto costante dell’acqua della piscina, che produrrà costantemente delle onde, rendendo forse meno frustrante l’allenamento per i principianti.