I test Invalsi servono
Roger Abravanel spiega perché sul Corriere, e propone di usarli anche per gli accessi all'università
Sul Corriere della Sera di giovedì Roger Abravanel, studioso dei temi dell’istruzione e della meritocrazia, spiega le ragioni dei test scolastici “Invalsi”, oggi nuovamente contestati da alcune associazioni sindacali di insegnanti.
Oggi i Cobas hanno proclamato uno sciopero generale contro i test Invalsi («quiz») e contro i presidi che vogliono farli eseguire. Chiariamo subito che si tratta di fuochi di retroguardia di un esercito sconfitto che combatte da quasi 10 anni una guerra contro i test. Basti pensare che il 4 e 5 maggio si sono svolte le prove nella scuola primaria e, nonostante lo sciopero proclamato dalle stesse sigle, il 98% delle classi ha svolto i test. E gli italiani hanno cambiato opinione: 6 su dieci, secondo un sondaggio pubblicato sul Corriere, sono a favore dei test Invalsi. Secondo loro, il problema non sono i test ma il fatto che gli insegnanti non preparano sufficientemente gli studenti e spesso ne falsano gli esiti perché fanno copiare. Di contro, un insegnante su tre li considera «inutili» e uno su quattro addirittura «nocivi».
L’altra cosa che è successa è che molti presidi italiani , rinvigoriti dalla «buona scuola» che ne ha rilanciato il ruolo (forse l’unico vero contributo positivo della riforma) sono diventati gli alfieri dei test Invalsi. Per questo lo sciopero è anche contro di loro e contro i docenti «già sottomessi al potere del padrone».
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