Il primo test di Hyperloop One
Una slitta di metallo ha fatto un breve tratto sulla sabbia del deserto del Nevada a 186 km all'ora: ma l'idea è che diventi il trasporto del futuro
Ieri nel deserto del Nevada una slitta di metallo montata su binari ha raggiunto i 186,7 chilometri orari con un’accelerazione pari a due volte e mezza quella della forza di gravità, e poi si è tuffata in un banco di sabbia che ne ha rallentato la corsa fino a fermarla. L’intero test è durato poco meno di due secondi ed è stata la prima prova pubblica di Hyperloop One, la società statunitense che sta lavorando all’avveniristico sistema di trasporto immaginato da Elon Musk, il multimiliardario CEO del produttore di auto elettriche Tesla e di SpaceX, la più promettente azienda spaziale privata degli ultimi anni. La prova di Hyperloop One è stata eseguita davanti a un gruppo di giornalisti ed è servita, tra le altre cose, a dimostrare che la società fa sul serio per rendere concreta e commercialmente fattibile l’idea di Musk.
Nel 2013, Elon Musk presentò la sua visione per il trasporto del futuro tra città a media distanza: niente aerei o treni ad alta velocità, ma un sistema basato su capsule a levitazione magnetica che viaggiano all’interno di enormi tubi, un po’ come la posta ad aria compressa di una volta, ma a una velocità di oltre 1.100 chilometri orari. Musk mostrò il progetto di massima e lo mise a disposizione di tutti gli interessati, invitando tecnici e ingegneri a proporre le loro idee per metterlo in pratica. In meno di tre anni, diverse società si sono messe al lavoro sul progetto e una delle più promettenti è proprio Hyperloop One, quella che ha organizzato il test di ieri.
Hyperloop One è stata fondata da Brogan BamBrogan, ex ingegnere di SpaceX, che nel 2014 ha convinto il venture capitalist Shervin Pishevar a investire nella sua iniziativa. Dopo meno di un anno, l’azienda ha proposto i primi progetti, raccogliendo altri investimenti per oltre 80 milioni di dollari ed espandendosi rapidamente: oggi conta più di 150 dipendenti, che per mesi hanno lavorato con turni di 12 ore per preparare la prova di ieri. La sua sede è a Los Angeles e sei mesi fa ha iniziato a costruire un primo circuito di prova nel deserto del Nevada, a circa 30 minuti di auto da Las Vegas. Oltre al breve segmento di binari usato per il primo test pubblico, sul sito ci sono enormi tubi di 3,3 metri di diametro che saranno assemblati nei prossimi mesi per costruire un anello lungo 1,5 chilometri per continuare a sviluppare l’idea di Musk.
I due secondi di prova di ieri sono serviti per testare il motore elettrico lineare progettato da Hyperloop One, e che servirà per dare la spinta iniziale alle capsule da trasporto quando si muoveranno all’interno dei tubi. Semplificando: in un classico motore elettrico la parte che gira (rotore) interagisce con quella fissa (statore) attraverso forze elettromagnetiche che portano al movimento; nel caso di un motore elettrico lineare il rotore e lo statore sono srotolati lungo un percorso, quindi invece di portare a una rotazione, esercitano una forza che porta a uno spostamento lineare. La slitta di metallo di Hyperloop One è stata mossa grazie a questo principio e utilizzando una linea elettrica da circa 7mila volt.
Il prossimo obiettivo per l’azienda sarà realizzare un sistema che faccia levitare la slitta, tramite magneti che si respingono, in modo da ridurre l’attrito con i binari e consentire al sistema di raggiungere velocità molto più alte. Quando saranno in viaggio i passeggeri percepiranno solo il momento dell’accelerazione della capsula, mentre non sentiranno scossoni o bruschi spostamenti perché questa galleggerà all’interno del tubo, almeno in teoria. Un sistema di questo tipo, dicono quelli di Hyperloop One, potrebbe consentire di coprire i 600 chilometri di distanza tra San Francisco e Los Angeles in 34 minuti circa, mentre per andare da New York a Washington ne basterebbero 21.
Oltre a lavorare allo sviluppo del progetto, Hyperloop One sta coinvolgendo e avviando contratti con alcune delle più importanti aziende attive nel settore dei trasporti negli Stati Uniti. BamBrogan è ottimista: dice che un primo servizio cargo potrebbe essere pronto già per il 2019, e ha fissato il 2021 come data in cui inaugurare il primo servizio per il trasporto di passeggeri. Secondo alcuni più scettici i tempi ipotizzati da BamBrogan non saranno rispettati, considerato che per costruire l’infrastruttura non ci sono solo i tempi tecnici, ma anche quelli della burocrazia necessaria per ottenere i permessi di costruzione e quelli governativi per omologare capsule che viaggiano quasi alla velocità del suono dentro tubi giganti.
Quando presentò la sua idea nel 2013, Musk disse che per costruire un tracciato tra San Francisco e Los Angeles basterebbero 6 miliardi di dollari, un decimo della cifra necessaria per realizzare una discussa linea ferroviaria ad alta velocità tra le due città di cui si parla da anni in California. I costi di costruzione effettivi potrebbero essere intorno alla cifra stimata da Musk, ma permessi e spostamento di altre infrastrutture per fare spazio ai pilastri su cui saranno montati i tubi potrebbero rendere l’idea molto più costosa e complicata da realizzare.