In Francia si protesta contro la riforma del lavoro
Le foto delle manifestazioni e degli scontri a Nantes e a Parigi, per bloccare un provvedimento che il governo francese vuole approvare senza passare per il Parlamento
Martedì 10 maggio il primo ministro francese Manuel Valls ha annunciato il ricorso all’articolo 49 comma 3 della Costituzione per arrivare all’approvazione forzata, senza cioè passare da un voto, di una contestata riforma del lavoro. Il dibattito sul disegno di legge, già iniziato in Parlamento, è stato «immediatamente sospeso». Stando così le cose, solo l’adozione di una mozione di censura – che corrisponde alla mozione di sfiducia italiana – potrebbe consentire al Parlamento di opporsi alla riforma, ma comporterebbe anche la caduta del governo. I Repubblicani di Nicolas Sarkozy e i deputati centristi dell’Unione dei Democratici e degli Indipendenti (UDI) hanno già presentato la loro mozione denunciando «l’impasse in cui François Hollande ha portato il paese». Il dibattito sulla mozione di censura si svolgerà nel pomeriggio di giovedì 12 maggio.
Nel frattempo in diverse città della Francia sono cominciate le proteste, sia contro la riforma del lavoro in sé, sia contro la proposta del governo di approvare la misura senza passare dal Parlamento. A Parigi la polizia ha usato proiettili di gomma per disperdere circa cinquecento persone del movimento “Nuit debout” – che da settimane organizza proteste simili a quelle di Occupy Wall Street e degli Indignados spagnoli – che si erano riunite davanti alla sede del Parlamento. Ci sono stati scontri anche a Nantes e a Tolosa. Sette grandi sindacati francesi hanno annunciato un nuovo giorno di scioperi, il quinto delle ultime settimane, per giovedì 12 maggio.