Guida alle elezioni di Cosenza
Sono più ingarbugliate dell'ultima volta, e non era facile: il sindaco uscente, di Forza Italia e da poco decaduto, si è ricandidato contro il candidato del PD e quello di NCD
Tra i 26 capoluoghi di provincia in cui domenica 5 giugno si terranno le elezioni amministrative c’è anche la città di Cosenza, un comune di circa 70 mila abitanti e con una storia elettorale recente piuttosto ingarbugliata, le cui vicende di alleanze e accordi tra i partiti e nei partiti presentano alcune significative incongruenze – ma anche qualche analogia – rispetto ai rapporti politici su scala nazionale. Dal febbraio scorso, a Cosenza, le funzioni del sindaco uscente Mario Occhiuto sono esercitate dal commissario prefettizio Angelo Carbone, che si è insediato contestualmente allo scioglimento del consiglio comunale dopo l’approvazione di una mozione di sfiducia da parte del consiglio nei confronti del sindaco.
Sia il lavoro del sindaco uscente – eletto al ballottaggio nel 2011 con il 53,31 per cento dei voti, e all’epoca sostenuto da Udc e PdL – sia la decisione dei componenti del consiglio firmatari della mozione sono stati oggetto di critiche reciproche e argomento di discussione tra fazioni opposte dell’opinione pubblica. In breve: all’amministrazione di Occhiuto viene generalmente contestata la gestione dei conti pubblici e le modalità di affidamento dei lavori di costruzione di alcune opere (recenti indagini preliminari della Procura di Cosenza si sono concluse con l’archiviazione); ai firmatari della mozione di sfiducia – alcuni dei quali ora candidati alla carica di sindaco – viene invece contestata l’intempestività con cui hanno ritirato il sostegno all’amministrazione dopo aver a lungo partecipato alle attività del consiglio comunale.
Sabato 7 maggio sono state presentate 32 liste, suddivise tra 6 candidati alla carica di sindaco. Il sindaco uscente Mario Occhiuto, architetto, 52 anni, è sostenuto da 15 liste autonome e ancora da Forza Italia (l’ex presidente del consiglio comunale, Luca Morrone, a lungo tra i principali esponenti provinciali di FI, ha aderito alla mozione di sfiducia e poi ha lasciato il partito e formato una lista collegata al candidato sindaco del PD). Tra le liste che sostengono Occhiuto ce n’è una collegata al critico d’arte e personaggio televisivo Vittorio Sgarbi, i cui buoni rapporti con Occhiuto sono già da tempo noti a Cosenza.
Il candidato sindaco del PD, Carlo Guccione, 56 anni, sostenuto da otto liste, è stato il consigliere regionale più votato in Calabria (14765 voti) alle scorse elezioni regionali nel 2014, e ha da poco ottenuto anche il sostegno di Ala, il gruppo fondato dall’ex coordinatore di Forza Italia Denis Verdini. Il nome di Guccione – insieme a quello di molte altre persone, indagate a vario titolo – fu citato a giugno 2015 all’interno di una vasta inchiesta della Procura di Reggio Calabria per presunti rimborsi illeciti ai gruppi consiliari durante la precedente legislatura, con Giuseppe Scopelliti Presidente della Regione (Guccione, con il PD, aveva già ottenuto un seggio nel 2010).
Sei liste sostengono Enzo Paolini, avvocato, 58 anni, esponente del Partito Socialista Europeo, presidente regionale della AIOP (Associazione Italiana Ospedalità Privata) e già avversario di Occhiuto alle amministrative del 2011, allora da candidato di Sinistra Ecologia e Libertà (e poi anche del PD, ma solo al ballottaggio). Stavolta Paolini – a lungo ritenuto un possibile candidato del PD a Cosenza – è teoricamente sostenuto dal Nuovo Centrodestra, il partito cui fanno capo il sottosegretario allo Sviluppo Economico Antonio Gentile, 66 anni, e suo fratello Giuseppe, 72 anni, vicepresidente del Consiglio regionale in Calabria ed ex sindaco di Cosenza negli anni Ottanta. La lista del NCD a sostegno di Paolini, “Cosenza Popolare”, è stata però respinta dalla commissione elettorale a causa di un difetto formale: le candidature degli aspiranti consiglieri sarebbero state presentate su moduli non aggiornati, sprovvisti dei riferimenti normativi relativi alla legge Severino in materia di incandidabilità dei politici (un errore che si è verificato anche per le liste di altri candidati in Italia, come per esempio quelle per Stefano Fassina a Roma o quelle di Fratelli d’Italia a Milano). NCD ha annunciato che presenterà ricorso amministrativo al TAR della Calabria.
Gli altri candidati alla carica di sindaco di Cosenza sono: Gustavo Coscarelli, ingegnere, 70 anni, sostenuto dal senatore cosentino del Movimento 5 Stelle Nicola Morra, ma non del tutto gradito al M5S a Cosenza; Valerio Formisani, medico, candidato di sinistra (SEL, Sinistra Italiana e Rifondazione) sostenuto dalla lista civica “Cosenza in Comune”; e Vincenzo Iaconianni, la cui candidatura è però stata respinta dalla commissione elettorale per un errore nell’autenticazione delle richieste di alcuni candidati consiglieri presenti in lista (anche questo gruppo ha annunciato che presenterà ricorso al TAR).
Nelle settimane scorse, un altro candidato alla carica di sindaco a Cosenza – il cinquantaseienne imprenditore e manager televisivo Lucio Presta, sostenuto da una parte del centrosinistra e dalla lista civica “Amo Cosenza” – si era ritirato “per motivi di natura familiare”, dopo settimane in cui si era a lungo discusso sulla stampa locale riguardo il traballante sostegno alla sua candidatura da parte del centrosinistra.