Un altro attentato in Turchia
Tre persone sono morte e almeno 45 sono rimaste ferite a Diyarbakir in seguito all'esplosione di un'autobomba contro un mezzo della polizia
L’esplosione di un’autobomba ha causato la morte di tre persone e il ferimento di almeno altre 45 a Diyarbakir, una città nel sud-est della Turchia sul fiume Tigri. L’autobomba è esplosa durante il passaggio di un mezzo blindato della polizia nel quartiere di Baglar, nel centro della città. Il governo ha definito l’attacco un “attentato terroristico” e ha annunciato che sono state avviate le indagini. Tra i feriti ci sono sia agenti di polizia sia civili, mentre non sono stati diffusi dettagli sulle tre persone morte: si sa che sono morte dopo essere state trasportate in ospedale. L’attacco non è stato ancora rivendicato.
A fine marzo, sempre nella provincia di Diyarbakir, quattro poliziotti erano stati uccisi dall’esplosione di un’autobomba nei pressi di una fermata dei trasporti pubblici, almeno 14 altre persone erano rimaste ferite. Nelle prime ore di oggi altri due poliziotti turchi sono invece morti mentre cercavano di disinnescare una mina, collocata su una strada nella provincia di Van, nei pressi del confine con l’Iran.
Nel sud-est della Turchia ci sono violenze e attentati da quando il cessate il fuoco tra il PKK e il governo è finito nel luglio del 2015. Il Partito dei lavoratori del Kurdistan (PKK), che oltre a essere un partito è un’organizzazione paramilitare, combatte contro la Turchia da più di 30 anni, per fare ottenere più autonomie alla regione in cui vive la più grande minoranza del paese.