Guida alle elezioni di Cagliari
Il sindaco uscente Massimo Zedda, di centrosinistra, si ripresenta ma probabilmente si andrà al ballottaggio
Una delle molte città in cui si andrà a votare il prossimo 5 giugno per scegliere un nuovo sindaco e un nuovo consiglio comunale è Cagliari (in Sardegna andranno al voto altri 99 comuni). Come anche a Torino, Napoli e Bologna il sindaco uscente, che a Cagliari è Massimo Zedda di SEL, si presenta per un secondo mandato. Zedda, che nel 2011 vinse le primarie del centrosinistra battendo il senatore Antonello Cabras, candidato del PD, sfiderà altri 6 candidati, tra cui Piergiorgio Massidda, sostenuto da Forza Italia: è il più forte e quello che probabilmente arriverà al ballottaggio.
Candidati e sondaggi, per modo di dire
Il centrosinistra sostiene Massimo Zedda con 11 liste comprese quelle di Sinistra Ecologia Libertà, del Partito Comunista D’Italia e del Partito Democratico (il sui segretario regionale Renato Soru si è da poco dimesso dopo la condanna a tre anni di carcere per evasione fiscale). A sostegno di Zedda ci sono anche le liste dell’Unione Popolare Cristiana (che nel suo programma politico cita la CEI) e del Partito sardo d’Azione che raccoglie molti esponenti provenienti dalla destra.
Zedda ha 40 anni e nel maggio del 2011 è stato eletto sindaco (dopo aver vinto le primarie contro il candidato del PD) al secondo turno. Dopo l’istituzione della Città metropolitana di Cagliari, il 4 febbraio 2016, è diventato di diritto anche sindaco metropolitano. Nel febbraio del 2013 Zedda è stato indagato per falso e abuso d’ufficio per presunte irregolarità nella nomina della nuova sovrintendente del Teatro Lirico di Cagliari, Marcella Crivellenti. Il TAR Sardegna ha annullato la nomina di Marcella Crivellenti e il 23 marzo di quest’anno la prima sezione penale del Tribunale di Cagliari ha assolto Zedda «perché il fatto non sussiste». Il Fatto Quotidiano scrive che «resta ancora in piedi, per ora, l’inchiesta bis che riguarda altri presunti episodi di abuso d’ufficio legati sempre al teatro lirico. Anche qui Zedda è indagato, insieme a un ex consigliere del cda».
Il centrodestra sostiene il senatore di Forza Italia Piergiorgio Massidda, 59 anni, candidato con una lista civica che poi ha raccolto anche l’appoggio ufficiale di Forza Italia e Fratelli D’Italia: entrambi i partiti hanno rinunciato a presentare il loro simbolo e nel nome della loro lista hanno sostituito alla parola “Italia” la parola “Cagliari”. Massidda è stato eletto in Parlamento nelle ultime cinque legislature con il Popolo della Libertà: prima alla Camera e poi al Senato nella XV e nella XVI legislatura (2006-2008 e poi 2008-2013). È stato presidente dell’Autorità Portuale di Cagliari e vicepresidente di Assoporti, l’associazione che rappresenta le autorità portuali e i maggiori porti italiani. Attualmente è presidente di Cagliari Free Zone la società che gestisce la Zona Franca doganale del porto di Cagliari. La coalizione a sostegno di Massidda è quella che ha presentato più liste, 15.
Sono invece quattro le liste a sostegno di Enrico Lobina, consigliere uscente della maggioranza di centrosinistra sostenuto da una parte dell’estrema sinistra e dagli indipendentisti. Il M5S candida Antonietta Martinez, consulente informatica e titolare di un negozio di computer, che ha vinto le primarie online del movimento con 150 voti. Ci sono poi altri tre candidati: Alberto Agus appoggiato dalla lista Il Popolo Della Famiglia, il movimento di Mario Adinolfi, Paolo Matta, giornalista, 61 anni, e il vice presidente del consiglio comunale uscente Paolo Casu che ha deciso di candidarsi con una lista civica in totale autonomia.
A differenza che in altre città, nelle ultime settimane non sono circolati su Cagliari dei sondaggi ufficiali in vista delle amministrative: sui giornali locali (che hanno probabilmente avuto accesso ai sondaggi interni commissionati dai partiti) si dice che Zedda non vincerà al primo turno e che andrà al ballottaggio contro Massidda. L’unico candidato che oltre a quelli di centrosinistra e centrodestra potrebbe arrivare intorno al 10 per cento è Martinez, del Movimento Cinque Stelle, che secondo alcuni potrebbe però ottenere delle percentuali superiori. Gli altri dovrebbero fermarsi a percentuali molto basse.
Che si dice in città
La campagna elettorale non sembra molto vivace ed è anche (forse proprio per questo) poco raccontata dai giornali locali. Zedda rivendica le cose fatte durante il suo primo mandato e che hanno a che fare soprattutto con una serie di opere pubbliche (la riqualificazione del lungomare della città, il Poetto, ad esempio) e con il miglioramento del funzionamento dei mezzi pubblici. I critici di Zedda lo definiscono il “sindaco dei marciapiedi e delle piste ciclabili”: sostengono che abbia reso più bella la città ma che si sia trattato di un’operazione di facciata.
Oltre ad accusare il sindaco uscente di essere sostenuto anche da pezzi di centrodestra, i critici di Zedda e i suoi avversari politici dicono che in città non ci sono stati miglioramenti nella raccolta dei rifiuti (l’annuncio del porta a porta è stato rimandato di anno in anno), che i servizi sociali non sono cambiati, che la crisi ha portato alla chiusura di decine di negozi, e che non sono state mantenute le promesse sulla destinazione della Manifattura Tabacchi: la Manifattura è un grande edificio nel centro della città in cui dovrebbe essere spostata, per decisione del presidente della regione Francesco Pigliaru, la sede dell’agenzia che si occupa di innovazione, Sardegna Ricerche, mentre Zedda aveva promesso nella stessa struttura la creazione di un grande centro per la cultura gestito dalle associazioni.
Ci sono poi altre due questioni di cui si sta discutendo in campagna elettorale. La compagnia aerea irlandese low cost Ryanair ha deciso di eliminare alcune rotte dall’aeroporto di Cagliari. Massidda e altri hanno denunciato “l’assordante silenzio” di Zedda mentre Mario Bruno e Nicola Sanna, sindaci di Alghero e Sassari, hanno guidato la protesta contro una decisione simile di Ryanair nell’aeroporto delle loro città. Infine, si discute di politiche per la casa: il centro della città si è svuotato e molti cittadini si sono trasferiti in periferia perché gli affitti sono troppo alti. La critica principale che viene invece rivolta a Massidda è che si presenti come un candidato civico lontano dalle dinamiche dei partiti quando in realtà è sostenuto dai principali partiti del centrodestra semplicemente mascherati con dei nomi differenti.