Sigmund Freud emerge dal doodle di Google

Il neurologo austriaco considerato il fondatore della psicoanalisi è ricordato sul motore di ricerca nel 160esimo anniversario della sua nascita

Sigmund Freud nel doodle di Google disegnato da Kevin Laughlin
Sigmund Freud nel doodle di Google disegnato da Kevin Laughlin

Sigmund Freud, neurologo e leggendario fondatore della psicanalisi, è dedicato il doodle di Google di oggi. Al posto del classico logo, nella pagina principale del motore di ricerca c’è un disegno che ricorda Freud in occasione del 160esimo anniversario della sua nascita. Con i suoi studi, le sue ricerche e il suo lavoro sui pazienti, Sigmund Freud ha dato un contributo fondamentale alla psicologia, introducendo tecniche e concetti utilizzati ancora oggi e molto discussi, soprattutto dai sostenitori delle altre innumerevoli scuole di psicologia.

Sigismund Schlomo Freud, che poi cambiò il suo nome in Sigmund Freud, nacque il 6 maggio del 1856 a Freiberg, città che faceva parte dell’Impero austriaco all’epoca e che ora è nella Repubblica Ceca. Si laureò in medicina nel 1881 e negli anni seguenti lavorò prima come ricercatore, poi come neurologo in ospedale, studiando i pazienti con nevrosi di vario tipo. Diventato docente universitario, elaborò il concetto di psicoanalisi verso la fine dell’Ottocento, e continuò a lavorarvi aggiungendo elementi e teorie nei decenni successivi, diventando molto famoso all’estero, e attirandosi critiche da parte dei detrattori e dei sostenitori di un’impostazione più ortodossa della psicologia. Di origini ebraiche, Freud morì a Londra nel settembre del 1939, dopo l’esilio volontario dall’Austria in seguito all’affermarsi del regime Nazista.

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Il doodle per ricordare il 160esimo anniversario della nascita di Sigmund Freud è stato disegnato dal grafico Kevin Laughlin, che ha tratto ispirazione dal concetto di “inconscio” per come è inteso nella psicoanalisi freudiana. Il profilo molto riconoscibile di Freud affiora sull’acqua, mentre il resto della sua testa (che rappresenta l’inconscio) è immerso, come avviene con gli iceberg, la cui parte più consistente resta sempre sommersa e nascosta alla vista di chi si trova in superficie.