Cosa si dice della Maserati Levante
Il nuovo SUV di lusso di Fiat Chrysler pare sia piaciuto molto ai giornalisti, anche a quelli stranieri
In queste settimane i giornalisti delle principali testate di tutto il mondo stanno provando la nuova Maserati Levante, il primo SUV (Sport Utility Vehicle) di lusso del marchio Maserati e del gruppo Fiat Chrysler Automobiles. La Levante è lunga poco più di cinque metri, pesa intorno ai 2.200 kg, ha trazione integrale e condivide la base meccanica con le berline Maserati Ghibli e Quattroporte. In Italia è disponibile con un motore turbodiesel 3.0 V6 da 275 CV o 250 CV (che non paga il Superbollo) e un benzina tre litri V6 biturbo da 430 CV, sviluppato in collaborazione con Ferrari, a prezzi che partono da 73.400 euro per la versione alimentata a gasolio e 91.300 euro per quella a benzina.
La Levante è un modello molto importante per FCA: secondo le previsioni annunciate dal gruppo, il SUV dovrebbe portare le vendite annuali del marchio Maserati a 70mila unità entro il 2018, il doppio rispetto a quelle del 2015. La Levante è costruita nella fabbrica torinese di Mirafiori e debutta in un segmento – quello delle auto sportive a ruote alte – oggi molto popolare, in cui il principale concorrente è il SUV tedesco Porsche Cayenne, oltre ai connazionali Audi Q7, BMW X5 e Mercedes-Benz GLE, agli inglesi Range Rover e Jaguar F-Pace e al modello svedese Volvo XC90.
Le prime recensioni della Maserati Levante sono tutte piuttosto positive, comprese quelle dei giornali esteri, di solito più severi con i prodotti italiani. Gli stranieri sembrano apprezzare il design elegante, il suono del potente motore a benzina, la buona dotazione di serie e – soprattutto – le caratteristiche sportive di guida, oltre alle buone capacità in fuoristrada. La rivista automobilistica tedesca Auto Motor und Sport ha sottotitolato la prova su strada della Maserati Levante “Il SUV con il sassofono” e dice che lo scarico della versione più potente a benzina “suona come un temporale che renderà la Levante amica degli audiofili”. E poi:
Fa piacere notare come la Levante, in modalità normale, sia un’auto da viaggio silenziosa. Nonostante i finestrini senza cornice, il vento si sente appena, e con le valvole di scarico chiuse, il motore è adatto alle lunghe distanze. Un’auto da famiglia elegante, tranquilla che con 580 litri di volume del bagagliaio è anche buona per le ferie
Il magazine inglese specializzato in auto sportive EVO, invece, ha titolato la sua recensione della Levante Volete ancora quel Cayenne?, facendo riferimento alla principale concorrente nel segmento. L’autore dell’articolo Richard Meaden – che è anche un pilota professionista – ha assegnato quattro stelle su cinque al SUV Maserati e fra gli elementi positivi cita “lo stile distintivo, corrisposto da una notevole combinazione di comfort e maneggevolezza”, mentre lamenta il fatto che nel Regno Unito per ora sarà venduta solo la versione con motore diesel, che secondo Meaden ha prestazioni troppo blande per il marchio Maserati.
Oltre a essere molto capace in fuoristrada (tra i 5 settaggi delle sospensioni disponibili, il più alto delle due modalità offroad solleva l’altezza da terra di 40 mm), la sorpresa e il piacere più grande arrivano sulla pista ad alta velocità. Troppo spesso questi bestioni contengono la propria massa con gomme enormi, ammortizzatori rinforzati e barre antirollio molto rigide, mentre la Levante sembra libera e fluida. C’è un sacco di compostezza e malleabilità, e l’equilibrio riflette davvero la distribuzione dei pesi 50:50, uguale sui due assi.
Gli statunitensi di Car and Driver, invece, assegnano al nuovo modello Maserati cinque stelle su cinque e dicono che con la Levante, Maserati “ha fatto un prodotto azzeccato”, migliore della Ghibli e con un carattere diverso da tutti gli altri SUV visti finora. La critica principale riguarda il funzionamento un po’ macchinoso del sistema multimediale:
Maserati ha finalmente messo una manopola nel bracciolo per controllare il touchscreen centrale. Il sistema, però, non è rifinito come l’MMI della Audi, giacché la manopola di controllo è stata innestata sul vecchio sistema multimediale, che è stato progettato per funzionare solo con comandi al tocco. Così, se si vuole ingrandire la mappa con la manopola, la si usa per spostare il cursore verso le caselle più o meno sullo schermo, quindi bisogna premere il pulsante sulla parte superiore della manopola per cambiare lo zoom (in una Audi, si tratta di un processo molto più disinvolto che richiede la sola azione di ruotare la manopola)”.
Anche le recensioni dei giornali italiani – qui quelle de La Stampa, Il Sole 24 Ore, Auto, Tuttosport – sono state largamente positive. La rivista Quattroruote apprezza la precisione dell’avantreno e le prestazioni dei freni:
Quando c’è spazio per andar su col ritmo, la Levante fa sfoggio di un appoggio immediato e sincero sull’avantreno. Ovvio che, con un passo di tre metri, non ci si possa attendere una reattività fulminante nei cambi di direzione, ma precisione e piacere di guida non vengono comunque meno, anche sui tracciati più sinuosi. Qui, casomai, si vorrebbe un carico un po’ maggiore per lo sterzo (comunque apprezzabile per precisione e sensibilità), mentre la risposta dell’impianto frenante appare progressiva oltre che adeguata alle circostanze.
Il sito specializzato OmniAuto.it, invece, si concentra sulla qualità costruttiva, in alcune parti perfettibile, e sulle buone qualità del cambio automatico:
All’interno, invece, non è cambiata la scelta di materiali e finiture, di ottimo livello come sulla Ghibli e la Quattroporte, così come in generale si avverte una maggiore consistenza e attenzione costruttiva. Il nuovo sistema multimediale, ad esempio, è più reattivo, definito e pratico da usare. I dettagli migliorabili, però, restano: sull’accoppiamento e sul montaggio dei vari componenti della consolle centrale (tasti, sportelli, meccanismi) si può ancora fare meglio. […] Un gran ruolo nel piacere di guida ce l’ha anche il cambio automatico, che è lo ZF ad 8 marce utilizzato da altre case automobilistiche, ma la taratura scelta per l’elettronica dai tecnici italiani è molto riuscita, con cambiate fluide ma anche rapide”.