I disegni di Robert Dallet per i foulard di Hermès
Sono tra i più venduti del marchio, dedicati tutti ai grandi felini e in mostra a Milano fino all'8 maggio
di Enrico Matzeu – @enricomatzeu
La casa di moda francese Hermès ha organizzato una mostra itinerante dedicata al pittore Robert Dallet (1923-2006), il cui lavoro ha ispirato dagli anni Ottanta molti foulard del marchio. La mostra, organizzata alla Galleria d’Arte Moderna di Milano e aperta a ingresso gratuito fino all’8 maggio, è un insieme di dipinti e bozzetti e si intitola Forte e fragile: I grandi felini nell’arte di Robert Dallet. È organizzata per celebrare uno dei principali disegnatori di Hermès e per sostenere Panthera, l’organizzazione mondiale per la tutela dei felini selvatici. Dopo Milano, l’esposizione, che è stata inaugurata al Bruce Museum di Greenwich negli Stati Uniti, si sposterà a Monaco di Baviera, Hong Kong, Taiwan e Bombay.
Hermès è un’azienda di moda che fa abiti di prêt à porter e soprattutto accessori in pelle, come le celebri borse Birkin e Kelly, ed è famosa anche per i foulard di seta. È una delle aziende francesi del lusso più longeve, fondata nel 1837 da Thierry Hermès, che inizialmente fabbricava selle e prodotti per i cavalli. Nel logo c’è infatti disegnata una carrozza trainata da un cavallo in arancione, il colore simbolo del marchio.
La storia della casa di moda è molto lunga e complessa, ma è sempre stata gestita dagli eredi del fondatore; oggi l’amministratore delegato è Patrick Thomas, pronipote di quinta generazione di Thierry Hermès. Negli anni Trenta del Novecento Hermès cominciò a vendere anche abiti; oggi presenta alla Settimana della moda di Parigi le collezioni femminili e maschili, e tra i suoi direttori creativi più famosi ci sono stati anche Martin Margiela e Jean Paul Gaultier (il cui marchio è stato rilevato per il 35 per cento da Hermès nel 1999). Dal 1992 il direttore artistico di Hermès è lo stilista Pierre Alexis Dumas – anche lui discendente della famiglia proprietaria del marchio – che lavora assieme al direttore creativo Christophe Lemaire.
I foulard di seta di Hermès sono chiamati carré (che in francese vuol dire quadrato) e sono disponibili in varie misure. Il primo uscì nel 1937: era un foulard in twill di seta 90×90 centimetri e pesava circa 70 grammi. I carré sono ancora il prodotto più venduto da Hermès e si calcola che nel mondo ne venga acquistato uno ogni venti secondi. Per realizzarlo ci vogliono circa due anni di lavoro dal momento del disegno alla produzione finale, come scrive Serena Tibaldi su D, dove racconta il lavoro negli stabilimenti di Bourgoin-Jallieu, Pierre-Bénite e Bussières, in provincia di Lione, in Francia. Oggi è tutto computerizzato e nella fabbrica principale ci sono due tavoloni, uno da 100 e uno da 150 metri, su cui vengono stampati i lunghi rotoli di seta da cui poi si tagliano i foulard. Per produrne uno servono 450 chilometri di filo di seta, ovvero 300 bozzoli di bachi da seta. Ogni anno vengono presentati circa venti nuovi modelli e almeno dieci riedizioni, ovvero fantasie già prodotte che funzionano molto bene.
Tra le stampe più vendute e riproposte ancora oggi ci sono quelle dell’artista Robert Dallet (1923 – 2006), che iniziò a collaborare con Hermès nel 1988; il suo primo carrè si chiamava “Kenya”. Dallet si specializzò nel disegno di grandi felini: viaggiò parecchio in Africa dove studiò e imparò a riprodurre pantere, tigri e leoni. Li disegnava con una precisione quasi scientifica, come mostrano gli schizzi e i disegni esposti a Milano. Per Hermès Dallet creò venticinque carré: i più famosi sono “Jungle love”, “Tendresse féline” e “Les Tigreaux”. I quadri scelti per la mostra appartengono sia alla collezione privata di Dallet, che alla fondazione Emile Hermès.