I nuovi Levi’s si possono portare?
Il nuovo modello Wedgie Fit promette di far apparire il sedere più sexy, ma chi li ha provati è perplesso
A inizio 2016 Levi’s, la famosa azienda di jeans americana, ha proposto una nuova linea di pantaloni da donna il cui nome in inglese, Wedgie Fit jeans, in italiano significa più o meno che sono così stretti e aderenti che si infilano nel sedere e ci restano. Sono infatti pensati per essere il più aderenti possibile sul sedere: il sito di Levi’s italiano li descrive come “i jeans più sfacciati del tuo guardaroba”. Una delle sorelle Jenner, Kylie, ha pubblicato su Instagram alcune fotografie in cui li indossa: sembrano i jeans perfetti per lo stile delle Kardashian-Jenner, che preferiscono i capi di abbigliamento che sottolineano le curve del corpo e creano un contrasto tra la vita e il sedere.
Per gli Stati Uniti Levi’s ha fatto otto modelli, di cui tre pantaloncini; per il mercato italiano ce ne sono solo cinque: tre jeans lunghi e due modelli di pantaloncini. Il prezzo dei jeans lunghi è 110 euro, i pantaloncini sono in vendita a 60 euro.
I Wedgie Fit jeans sono proposti come l’ennesimo paio di pantaloni in grado di migliorare l’aspetto del sedere di chiunque. La rivista Cosmopolitan ha pubblicato un articolo in cui mostra gli effetti dei Wedgie Fit indossati da dieci donne diverse: da un lato la foto con pantaloni e gonne del loro guardaroba, dall’altro con un paio di Wedgie Fit, e di solito in una posa più provocante. Effettivamente sembra che i jeans di Levi’s modellino meglio il sedere di chi li indossa, anche se a scapito della comodità, di cui si sono lamentate alcune. I Wedgie Fit jeans non sono elasticizzati (sono fatti di cotone al 99 o al 100 per cento) e quindi alcuni movimenti – piegarsi, sedersi, fare un passo molto lungo – li rendono scomodi dato che sono estremamente aderenti.
Christina Cauterucci di Slate sottolinea che un paio di jeans tanto aderente non è scomodo solo sul sedere ma anche tra le cosce, e irrita i genitali femminili. Ha anche citato Umberto Eco per sostenere che i Wedgie Fit jeans sono antifemministi. In un articolo uscito sul Corriere della Sera il 12 agosto del 1976, Il pensiero lombare o del vivere in jeans, Eco scrisse che «la millenaria soggezione femminile è dovuta anche al fatto che la società ha imposto alla donna armature che la costringevano a trascurare l’esercizio del pensiero», tra cui includeva i jeans, oltre a busti, crinoline e tacchi alti.