C’è una nuova legge anti-migranti in Austria
Le cose da sapere, oltre alle nuove discussioni sull'eventuale recinzione sul Brennero
I ministri degli Interni di Italia e Austria si incontreranno oggi pomeriggio a Roma per parlare della gestione del flusso di migranti al passo del Brennero, uno dei principali collegamenti tra il territorio italiano e l’Europa centrale. La questione è molto discussa da giorni e sta creando tensioni tra i due paesi. Mercoledì il capo della polizia del Tirolo, Helmut Tomac, ha confermato che il governo austriaco è pronto a costruire una barriera di 370 metri al confine tra Italia e Austria e a introdurre nuovi controlli sui treni e sulle auto in transito al Brennero. L’Austria ha anche approvato una nuova legge che restringe i diritti dei rifugiati politici (riducendo la validità dell’asilo a tre anni) e che permette alle autorità del paese di rifiutare direttamente al confine le richieste di asilo presentate dai migranti, anche siriani. Il governo austriaco potrà anche dichiarare lo “stato di emergenza” nel caso di aggravamento della crisi dei migranti.
Non è la prima volta che si parla di una recinzione tra Italia e Austria. Due settimane fa i principali quotidiani italiani avevano ripreso l’annuncio del governo austriaco relativo all’intensificazione dei controlli sul passaggio dei migranti al confine con l’Italia e alla costruzione di una recinzione al Brennero. Erano iniziati dei lavori per risistemare le strutture intorno alle strade che attraversano il confine ma l’intero progetto non era stato completato. Sia il governo italiano che l’Unione Europea avevano criticato il piano dell’Austria, dicendo che si trattava di un passo indietro rispetto agli accordi di Schengen, quelli che regolano la libera circolazione di persone e merci tra i paesi che li hanno sottoscritti. Negli ultimi giorni si è parlato di un’ulteriore proposta austriaca, fatta durante un incontro al Brennero tra i rappresentanti delle polizie di Austria, Germania e Italia: l’Austria ha chiesto di poter fare dei controlli sui treni e su altri mezzi già in territorio italiano. La proposta è però stata esclusa dall’Italia.
Secondo diversi osservatori, le più recenti decisioni del governo austriaco potrebbero essere legate in parte alla campagna elettorale e ai risultati delle ultime elezioni presidenziali che si sono tenute in Austria il 24 aprile. Il primo turno è stato vinto dal partito di estrema destra FPÖ (Partito per le Libertà dell’Austria) e dal suo candidato Norbert Hofer, noto per le sue posizioni molto dure sull’immigrazione. Il governo del primo ministro socialista Werner Feymann potrebbe voler accelerare le politiche anti-immigrazione per cercare di arginare la crescita del FPÖ anche in vista del ballottaggio.
L’Austria, comunque, aveva già preso in passato decisioni controverse e criticate sui migranti. All’inizio dell’anno aveva limitato il numero delle richieste di asilo accettate e aveva incoraggiato i paesi dei Balcani a chiudere i loro confini meridionali per bloccare il flusso dei migranti sulla cosiddetta “rotta balcanica”, quella che dalla Grecia portava fino alla Germania passando per il territorio austriaco. Il governo austriaco aveva sostenuto di non essere più in grado di accogliere i richiedenti asilo, dopo che solo nel 2015 aveva ricevuto 90mila richieste, il secondo numero più alto per un paese dell’Unione Europea se lo si considera in rapporto alla sua popolazione.