Gli asciugamani elettrici aiutano la diffusione dei virus?
Lo sostiene un nuovo studio dell'università di Westminster, contestato però da Dyson, la principale azienda che li produce
Secondo un recente studio pubblicato sulla rivista specializzata Journal of Applied Microbiology, i nuovi modelli di asciugamani elettrici che si sono diffusi un po’ ovunque negli ultimi anni – quelli in cui si infilano le mani dall’alto, per capirci – diffondono nell’aria molti più microbi rispetto ai vecchi modelli o agli asciugamani di tessuto. Lo studio è stato ripreso da diversi importanti giornali e siti internazionali come il Guardian, ABC News e Ars Technica, ed è stato criticato da Dyson, la principale società che produce asciugamani elettrici di nuova generazione.
@kron4news Hi, this study was conducted under artificial conditions, on contaminated hands that hadn’t been washed: https://t.co/prJHOITyKB
— Dyson (@Dyson) April 21, 2016
Lo studio è stato realizzato da due ricercatori dell’università Westminster di Londra, che hanno chiesto a due persone di asciugarsi le mani utilizzando tre metodi diversi: un distributore di fazzoletti di carta, un asciugamani elettrico di “vecchia generazione” – quelli che soffiano aria calda da un foro circolare – e uno di nuova generazione, simile a quello prodotto da Dyson. Per verificare i difetti di ciascun metodo, i ricercatori hanno fatto mettere dei guanti ai due partecipanti e hanno detto loro di immergere le mani in una sostanza ricca di MS2, un virus che attacca i batteri. I ricercatori hanno anche appeso quindici placche nella stanza dell’esperimento, sei delle quali molto vicine a ciascun asciugamani. Su ogni placca era presente una colonia di batteri: i batteri attaccati e uccisi dal virus formavano una specie di “macchia” sulla placca, che permetteva di capire quanti virus fossero arrivati sulla sua superficie.
Ars Technica scrive che tenendo conto delle sei placche nelle vicinanze dei dispositivi per asciugarsi le mani, «un asciugamani elettrico di nuova generazione produce un numero di “macchie” 60 volte superiore a quello prodotto da un vecchio asciugamani elettrico, e 1300 volte superiore a quello di un dispenser di fazzoletti. Il 70 per cento dei virus “lanciati” dall’asciugamani di nuova generazione sono arrivati a un’altezza paragonabile a quella del viso di un bambino». In generale, tenendo conto anche degli altri rilevatori, l’asciugamani elettrico di ultima generazione diffonde una quantità di virus 20 volte superiore a quella dei modelli tradizionali, e più di 190 volte superiore a quella di un distributore di salviette. Il Guardian ha fatto anche notare che il “nuovo” asciugamani elettrico proietta i virus fino a tre metri di distanza, il “vecchio” a 75 centimetri, e il dispenser a 25.
In un comunicato, Dyson ha spiegato che lo studio in questione «è stato condotto sotto condizioni artificiali, utilizzando una concentrazione di virus irrealistica su mani non lavate e per di più coperte da guanti». Nel 2014, in occasione di un altro studio simile, Dyson aveva pubblicato un video in cui faceva spiegare a un microbiologo gli stessi motivi per cui è scettica riguardo il recente studio dell’università di Westminster.
The Verge ha dedicato un lungo articolo alla vicenda, arrivando alla conclusione che siano state dedicate troppe attenzioni al momento in cui ci si asciuga le mani, ignorando il passaggio ben più importante che avviene prima: lavarsele. Diversi studi condotti in precedenza hanno dimostrato che in pochi lavano le mani con la giusta accuratezza quando vanno in bagno, cosa che contribuisce alla diffusione di virus e batteri e fa aumentare i rischi di contagio, soprattutto di agenti virali come quelli dell’influenza nella stagione fredda. Il consiglio è di utilizzare il sapone, di fregare bene i palmi delle mani, il dorso e gli spazi tra le dita, dedicando all’operazione almeno una trentina di secondi, il tempo di cantare a mente un paio di volte “Tanti auguri a te”.