In Venezuela i dipendenti pubblici lavoreranno solo due giorni la settimana
Per risparmiare energia, dice il presidente Nicolas Maduro, vista la grave crisi del paese
![Persone in fila per acquistare il pane in un sobborgo della capitale Caracas (AP Photo/Fernando Llano)](https://www.ilpost.it/wp-content/uploads/2016/04/Venezuela.jpg)
Il presidente del Venezuela Nicolas Maduro ha annunciato che i dipendenti pubblici d’ora in poi lavoreranno soltanto il lunedì e il martedì. Ufficialmente, lo scopo della misura è risparmiare energia elettrica tenendo chiusi gli uffici pubblici. A causa della siccità, la diga che produce circa il 70 per cento dell’energia elettrica del paese non è più in grado di soddisfare la domanda. Il Venezuela ha una delle riserve di petrolio più importanti del mondo, ma il carburante estratto è quasi tutto destinato ai trasporti e all’esportazione. Per fronteggiare la crisi, il governo aveva già reso il venerdì un giorno libero per circa 3 milioni di dipendenti pubblici e ha introdotto un black out quotidiano di circa quattro ore.
Al momento sembra che due categorie saranno escluse dalla misura: i dipendenti degli ospedali e quelli dei supermercati di stato. A causa di una grave crisi economica e valutaria, in Venezuela c’è da anni scarsità cronica di beni di prima necessità, come caffè, zucchero e carta igienica. Uno dei pochi modi di procurarsi questi prodotti è fare la spesa negli spacci statali, dove però spesso bisogna affrontare code lunghe ore. I dipendenti pubblici saranno pagati anche per i giorni che trascorreranno a casa: in molti ne hanno approfittato per andare a fare la spesa, un’attività che nelle grandi città può richiedere una giornata intera. Secondo i critici, scrive l’Associated Press, la misura non serve a ottenere risparmi energetici, visto che i dipendenti in ferie andranno a casa dove consumeranno elettricità guardando la TV o accendendo l’aria condizionata.
Il primo maggio dovrebbe entrare in vigore un’altra misura di risparmio energetico: lo spostamento del fuso orario, il secondo nel giro di dieci anni. Nel 2007 il predecessore di Maduro, Hugo Chavez, aveva spostato il fuso orario del paese mezz’ora indietro: una sorta di gesto simbolico per rimarcare la differenza tra il Venezuela e i suoi rivali geopolitici, come Stati Uniti e Colombia. Maduro vorrebbe anticipare ancora il fuso, in modo da guadagnare ore di luce e ottenere così un ulteriore risparmio energetico. Per il momento non è chiaro però di quanto sarà spostato l’orario e nemmeno quali saranno gli altri dettagli del piano.