Il 25 aprile dall’altra parte del mondo
È festa nazionale anche in Australia e Nuova Zelanda, in memoria di una tragica battaglia della Prima guerra mondiale combattuta in Turchia
Il 25 aprile, il giorno in cui in Italia si festeggia la giornata della Liberazione, è festa nazionale anche in Australia e in Nuova Zelanda, ma per un motivo diverso: nella notte fra 24 e 25 aprile 1915, durante la Prima guerra mondiale, migliaia di soldati australiani e neozelandesi sbarcarono sullo stretto dei Dardanelli per sottrarlo all’Impero Ottomano, assieme ad altri soldati della Triplice Intesa. La missione fu fallimentare: nel corso dei mesi successivi morirono più di 8.700 australiani e 2.700 neozelandesi, e l’esercito ottomano conservò il controllo sullo stretto.
Da allora ogni anno l’Australia e la Nuova Zelanda celebrano il 25 aprile in ricordo della missione del 1915 e in generale per ricordare i propri soldati morti in guerra. Quest’anno circa 55mila persone si sono radunate per sfilate e celebrazioni a Canberra, la capitale dell’Australia, e più di 40mila a Melbourne. Lo “Anzac day”, così chiamato perché le truppe che sbarcarono a Gallipoli facevano parte dello Australian and New Zealand Army Corps, viene celebrato anche altrove: a Gallipoli, per esempio, e nei vari memoriali dedicati ai soldati australiani sparsi per il mondo.
Per la Triplice Intesa, l’alleanza formata da Francia, Russia e Gran Bretagna – di cui all’epoca erano parte anche Australia e Nuova Zelanda – i Dardanelli era un importante punto strategico, in quanto costituiva il più importante sbocco sul mar Mediterraneo per i russi. A causa di alcuni errori tattici e dell’aspra conformazione della costa, la battaglia divenne un massacro. In tutto morirono più di 200mila soldati. Il conflitto sui Dardanelli si concluse sostanzialmente con un nulla di fatto. La lunga battaglia è stata raccontata anche in un film del 1981 dal regista australiano Peter Weir (Gli anni spezzati).