Il caso della giornalista turco-olandese arrestata in Turchia
Si dice per avere scritto o twittato alcune cose contro il presidente turco Erdoğan, ma il governo turco non ha chiarito come è andata
Sabato 23 aprile la giornalista turco-olandese 45enne Ebru Umar è stata arrestata a Kusadasi, in Turchia, dopo che ha scritto un articolo molto duro e alcuni tweet controversi nei confronti del presidente turco Recep Tayyip Erdoğan. Il giornale turco Hurriyet ha scritto che il 24 aprile un tribunale locale turco ha deciso di liberare Umar, che però per il momento non può lasciare la Turchia.
Le ragioni dell’arresto di Umar non sono ancora chiare. Diversi giornali internazionali pensano sia stata arrestata per il contenuto del suo articolo, pubblicato sul giornale olandese METRO, in cui in un passaggio definiva Erdoğan “un dittatore”. Umar ha però detto a METRO che sospetta di essere stata arrestata per il contenuto di alcuni suoi tweet, in particolare per uno in cui ha usato l’hashtag #fuckerdogan. Dal 2014 più di 1.800 giornalisti sono stati incriminati dalle autorità turche per aver insultato Erdoğan. Umar ha praticamente twittato in diretta il suo arresto: sabato sera ha scritto su Twitter: «C’è la polizia alla porta. Non è uno scherzo».
Oké. Politie voor de deur timeline. Geen grap.
— Ebru Umar (@umarebru) April 23, 2016
Umar è una giornalista molto attiva su temi come il femminismo e l’ateismo, spesso parecchio critica su Erdoğan. Pochi giorni fa la Turchia aveva ottenuto dalle autorità tedesche la possibilità di processare il comico 35enne Jan Böhmermann, che in una trasmissione televisiva aveva letto una poesia in cui suggeriva che Erdogan facesse sesso con le capre e guardasse film pedopornografici mentre si divertiva a “reprimere le minoranze, prendere a calci i curdi e picchiare i cristiani”.