Le idee di Piercamillo Davigo sugli arresti
«Nessuno viene messo dentro per farlo parlare; viene messo fuori se parla, che è una cosa diversa», dice il nuovo presidente dell'ANM
Il magistrato Piercamillo Davigo, 66 anni, che negli anni Novanta lavorò alle inchieste di “Mani Pulite”, è stato eletto all’inizio di aprile presidente dell’Associazione Nazionale Magistrati, l’organo di rappresentanza sindacale – anche se non è ufficialmente un sindacato – dei magistrati. Davigo è noto per alcune posizioni particolarmente radicali – una volta disse che “non esistono innocenti, ma solo colpevoli che non sono stati ancora scoperti” – e intervistato martedì sera da Giovanni Floris su La7 ha detto:
«Nessuno viene messo dentro per farlo parlare; viene messo fuori se parla, che è una cosa diversa. Ma chi darebbe mai soldi a uno che una volta arrestato fa l’elenco di tutti quelli che gli li hanno dati? O chi prenderebbe mai soldi da uno che quando viene arrestato fa l’elenco di tutti quelli che ha pagato. Diventa inidoneo a commettere quei reati: non è più pericoloso»
Nell’ordinamento italiano una persona può essere arrestata durante le indagini su richiesta del pubblico ministero e su ordine del giudice per le indagini preliminari, solo per evitare che fugga, che inquini le prove o che reiteri il reato.