Il terremoto in Ecuador
È stato di magnitudo 7.8, ha causato almeno 233 morti ed è il più forte ad aver colpito il paese negli ultimi decenni
Almeno 233 persone sono morte in Ecuador nella notte tra sabato e domenica, ha detto il presidente Rafael Correa, a causa di un terremoto di magnitudo 7.8. L’epicentro è stato vicino alla città costiera di Muisne, ma sono stati riportati danni fino a 300 chilometri di distanza e le scosse sono state avvertite anche nella capitale Quito. Correa ha interrotto un viaggio in Italia per ritornare nel suo paese e questa notte ha scritto su Twitter: «Il nostro infinito amore è per le famiglie delle vittime».
…Portoviejo, aunque seguimos recibiendo información.
Nuestro infinito amor a las familias de los fallecidos.— Rafael Correa (@MashiRafael) April 17, 2016
Secondo le prime testimonianze raccolte della agenzie di stampa internazionali, i danni sono estesi e molto gravi. Gli amministratori locali parlano di interi paesi e villaggi distrutti e di grandi aree del paese senza corrente elettrica e reti telefoniche. In una città è crollata la torre di controllo dell’aeroporto. Subito dopo la scossa era stato diffuso un allarme tsunami, che è rientrato nel corso della notte.
L’Ecuador è un paese dove avvengono spesso terremoti molto forti. Si trova lungo il cosiddetto “Anello di fuoco”, un’area che si affaccia sull’Oceano Pacifico particolarmente vulnerabile ai fenomeni sismici.